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Ad alcuni anni dalla scomparsa si Alberto caramella

Ad alcuni anni dalla scomparsa si Alberto caramella (1928-2007) si può tornare sulla sua poesia con la forza della sedimentazione, di un po’ di distacco. Si avverte l’esigenza di ricostruire, di decifrare e dare geometria alla sua opera in versi. D’altra parte c’è bisogno di un maggiore supporto biografico, che sia di complemento e approfondimento alle informazioni più note su di lui: avvocato, poeta segnalato in particolare da Giorgio Luzi, Mario Luzi, Maurizio Cucchi ed Emerico Giachery, gli ultimi dodici anni della sua vita dedicati anche a portare su carta la sua passione per la comunicazione poetica senza rinunciare a un libro, degli undici pubblicati, in prosa, a creazione a Bellosguardo, sulle colline di Firenze, della «Casa della luce»: luogo pensato insieme all’architetto Lorenzo Papi come sede della Fondazione Il Fiore per la promozione della poesia. Con Polistampa la Fondazione dà ora corso a una pubblicazione antologica e sistematica per temi, dell’opera di Caramella, per rispondere alla prima delle due esigenze di cui scrivevamo poco sopra. Il presente volume, che porta come titolo “L’anima e la memoria” individua i pilastri dell’interesse dell’autore. Selezionando testi di “Mille scuse per esistere” (1995), “I viaggi del Nautilus” (1997), “Lunares Murales” (1999) e “Il libro liberato” (2005), incontriamo l’idea preziosa e irripetibile di ogni esistenza ( «non rassegnarsi ad essere un numero della lotteria»), l’amore come «via d’uscita dal vicolo cieco» nel «chiasso rumoroso della vita», la tempesta che comporta la rinuncia a volere bene stigmatizzare ne «Il salario della solitudine» («Ho provato talvolta a non amare./ Appena alzati gli occhi/ è scoppiato vivente l’uragano»), le ferite e il disorientamento (Sbocciano nel vaso/ gridando di dolore/ gialli e luminosi i fiori/ che lasciano nell’acqua/ la traccia opaca/ dei loro polsi tagliati) a conquista del presente («Dobbiamo uccidere, padre, il passato/ e vivere nel tempo che ci è dato»), la domanda sulla vita dopo la vita («Quando l’implosione/sarà perfezionata/ la nascita sarà/ dalla vecchiaia»), il gusto della festa in «Dispense»: «La giornata trascorre nel rumore/ ma poi dalla finestra a sera/ sale fresca un’occhiata:/ e siedo convitando pane e stelle». Si tratta in genere di composizioni brevi talvolta epigrammi, che presuppongono una buona conoscenza delle forme metriche e la preferenza per l’utilizzo dell’endecasillabo, con risultati felici quando l’autore rifugge l’acclamazione a vantaggio della descrizione e del racconto.
Data recensione: 21/04/2013
Testata Giornalistica: Toscana Oggi
Autore: Michele Brancale