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Se n’è andato in un “sabato senza vesperi”

Se n’è andato in un “sabato senza vesperi” ripetendo l’Ave Maria fino all’ultimo respiro anche quando non era più cosciente. Era il 5 novembre del 1977, ma di Giorgio La Pira non si è persa la memoria e mentre il processo di beatificazione del sindaco santo continua, la Fondazione che porta il suo nome ha deciso di pubblicare un libro con l’editore Polistampa che raccontasse la vita di La Pira con immagini e parole; un percorso che accompagni il lettore attraverso una biografia divulgativa e foto diverse per età e momenti diversi. Il lavoro è stato affidato a Riccardo Clementi, un giovane giornalista cresciuto alla scuola Pino Arpioni, con l’Opera per la Gioventù Giorgio La Pira. «Ho scritto sei capitoli — racconta l’autore — dagli anni messinesi all’Università, dall’arrivo a Firenze alla guerra e all’esperienza della rivista “Principi”, dalla Costituente al Governo e poi agli anni da sindaco, sia dal punto di vista amministrativo che di politica internazionale. Infine, gli ultimi anni con il passaggio del testimone alla giovani generazioni. Il titolo del libro — “La forza della speranza. Giorgio La Pira: storia e immagini di una vita” dice tutto: lo spes contra spem, lo sperare oltre ogni speranza, è il senso della sua esistenza, vissuta in pienezza e totalmente dedicata all’amore per il prossimo».  Cosa l’ha colpita di più nell’affrontare questo cammino per immagini, trentacinque anni dopo la morte di La Pira? «Mi sono interrogato molto sulla storia pubblica e privata del professore. — risponde Riccardo Clementi, che deve ancora compiere 31 anni, ma che è sempre stato affascinato dalla figura di La Pira — Partendo dalla sua fede profondissima, ha vissuto la politica come la più alta forma di carità». Sul sindaco è stato scritto molto e a più livelli, cosa vi ha spinto a pubblicare questo volume? «Quello che volevamo fare era raccontare e rendere accessibile a tutti, anche ai giovani che non l’hanno conosciuta, questa bellissima persona che a mio avviso è di un’attualità sconcertante. Un tentativo che mi pare riuscito perché accanto al testo c’è un cammino che si sviluppa con le foto e che è davvero molto bello. Il corredo iconografico è stato curato da Oliviero Olivieri, Giorgio Giovannoni (entrambi sono stati collaboratori di La Pira) e Piero Vinci. La prefazione è di Mario Primicerio. A me è stato chiesto questo lavoro, non solo e non tanto perché sono giornalista e mi piace scrivere, ma perché sono cresciuto all’Opera per la Gioventù Giorgio La Pira. Il presidente Gabriele Pecchioli mi ha affidato questo compito non a titolo personale, ma a nome di un gruppo di giovani che sono chiamati a raccogliere il testimone di un messaggio e di un uomo che è stato un grande servo di Dio e dell’umanità». La Pira, come scrive Mario Primicerio nella prefazione del volume, «si esprimeva non soltanto attraverso le parole, ma con ogni gesto, con ogni sorriso, con ogni sguardo». E in questo senso, se fosse ancora vivo, apprezzerebbe moltissimo Papa Francesco. C’è da esserne certi.
Data recensione: 05/05/2013
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Duccio Moschella