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Dalla paglia alla maglieria, seguendo il filo della creatività di un intero paese. È stato pubblicato da Polistampa il volume “Appunti di maglia” a cura dell’associazione Exinea

Un libro dell’associazione Exinea ricostruisce per la prima volta l’evoluzione del settore. Quello della maglieria è stato per decenni il settore trainante della zona. Il volume racconta questa evoluzione attraverso le storie dei singoli protagonisti e delle diverse aziende

Dalla paglia alla maglieria, seguendo il filo della creatività di un intero paese. È stato pubblicato da Polistampa il volume “Appunti di maglia” a cura dell’associazione Exinea. Un nome collettivo per indicare il lavoro di Terza Agnoletti, Nicoletta Battisti, Maria Anita Borgioli, Gabriella Ceccarelli, Alfina Favara, Laura Lombardi, Anna Panerati e Concetta Todaro, che hanno raccolto testimonianze e ricordi di un tassello importante della storia di Signa. Il volume è stato presentato nei giorni scorsi, in un’affollatissima serata, alla presenza di buona parte del paese, con l’introduzione del sindaco Alberto Cristianini e dell’assessore alla cultura Giampiero Fossi.
Dopo la lunga stagione che vide questa comunità puntare sulla paglia, dal Settecento fino ai primi anni del secondo dopoguerra, si registrò il progressivo sviluppo della maglieria. Dagli anni Quaranta prese il via un vero e proprio boom del settore, che portò ricchezza e vivacità creativa. Fra i tanti fattori che influirono in questo processo, due furono sicuramente significativi: da un lato la posizione baricentrica di Signa fra la città di Prato, patria del “cardato”, e quella di Firenze, capitale della moda; dall’altro la presenza ormai consolidata delle lavoranti a domicilio nate dalla precedente lavorazione della paglia. In ogni famiglia, da decenni, si passavano le serate a veglia, intrecciando la paglia. Non fu difficile avere l’idea di acquistare i macchinari per lavorare e rifinire le maglie. Un fenomeno che ebbe anche un’altra peculiarità: il fortissimo tasso di donne impegnate nel lavoro, molte delle quali divennero poi vere e proprie imprenditrici.
Col tempo, quello della maglieria e della lavorazione della lana si trasformò nel settore trainante della zona e tale è rimasto fino a tempi recenti. Il volume racconta questa evoluzione attraverso le storie dei singoli protagonisti e delle diverse aziende. Non solo maglifici, ma anche ditte legate alle lavorazioni della lana, alla stiratura, alla tintoria e a tutto ciò che serviva per arrivare al prodotto finale. Nei vari capitoli del libro si ritrovano la manifattura Roberto Allegri & fratelli, i maglifici Alpha, Diamata Botto, Rita Brogi, Ciardi, Falos di Faini e Lombardini, Gimasa, Giorgio Matteini, Nemar di Mario Nerozzi, Rober di Roberto Andrei, Romano Bianchini Filati, Giovanni Checchi Filati, la lavanderia Anita, la tintoria Magliacolor, la lavanderia La Moderna di Piero Ciardi e l’officina Otello Nepi.
Oltre alle vicissitudini delle singole aziende (e di altre ditte dei dintorni), “Appunti di maglia” contiene anche tante storie di vita vissuta: l’orgoglio di sapere che i propri capi erano indossati dai personaggi più celebri del momento, i sacrifici fatti per conciliare vita familiare e lavoro, il dolore delle chiusure e dei fallimenti, i pranzi a pasta all’olio e fettine ai ferri perché non c’era tempo di cucinare. E poi quel modo tutto signese di calcolare il tempo. Allora non servivano orologi: alle donne più anziane, per sapere l’ora, bastava contare le maglie fatte.
Data recensione: 15/04/2013
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Lisa Ciardi