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S’intitola La porta dei misteri – La leggenda ed è un piccolo caso letterario del momento. Non tanto perché la prima edizione del volume è ormai pressoché esaurita

Filippo Torrini, scrittore a 14 anni

S’intitola La porta dei misteri – La leggenda ed è un piccolo caso letterario del momento. Non tanto perché la prima edizione del volume è ormai pressoché esaurita, ma perché l’autore è un adolescente fiorentino nato nel 1999. Un ragazzo come tanti che ama sciare, andare a cavallo d’estate in campagna ed ascoltare la musica alla radio… ma con una spiccata passione per la lettura e la scrittura, come ci conferma lui stesso.
«Mi è sempre piaciuto tantissimo leggere. Da piccolino i libri me li leggevano i miei genitori, ma io avevo una gran voglia e fretta di farlo autonomamente. Mi piacciono la saga di Harry Potter e i gialli di Agatha Christie… ma la mia vera passione sono i romanzi ‘fantasy’, a cominciare da Il signore degli anelli di Tolkien».
E proprio al genere fantasy appartiene a buon diritto La porta dei misteri – La leggenda, primo capitolo di una trilogia che ha avuto la sua genesi addirittura sui banchi delle elementari.
«Sì – ci confessa Filippo che adesso frequenta il più impegnativo liceo classico Dante a Firenze –, ho cominciato a sette anni a scrivere i miei primi racconti brevi. Poi a nove anni e mezzo ho buttato giù la traccia de La porta del mistero, che però ho messo in un cassetto e ripreso in mano tre anni dopo. L’ho elaborata molto, ma la storia, che continuava a piacermi, è rimasta sostanzialmente quella originale».
A metà della fatica, la prima verifica e la persona scelta per un parere sincero è la mamma… Poi, a lavoro concluso, arriva anche il giudizio del padre e degli amici.
«Raccolsi critiche positive, utili consigli e il suggerimento di spedire il tutto a qualche casa editrice».
A battere tutte sul tempo sono le Edizioni Polistampa e il romanzo diventa un bel volume con una prefazione prestigiosa firmata da Enzo D’Alò (regista del film d’animazione La gabbianella e il gatto e del recentissimo Pinocchio con le musiche di Lucio Dalla). Protagonista della vicenda è un ragazzino che vive con i propri genitori in una casa isolata sopra una collina con vista sulla sua città, Firenze. Con il suo gruppo d’amici si troverà catapultato in un mondo sconosciuto dove dovrà lottare per la propria salvezza e per quella dell’intero universo. Un’odissea attraverso mondi popolati da creature fantastiche. Quanto c’è di te nel protagonista del racconto?
«È inevitabile che mi somigli – risponde prontamente Torrini, per niente intimorito dall’intervista –; addirittura nella prima stesura il protagonista si chiamava Filippo, poi preferii optare per quello che è il mio secondo nome: Ferrante ».
Che effetto ti fa vedere il frutto del tuo lavoro (cominciato su un quadernetto e terminato, una volta ripreso, direttamente sul computer) diventare un libro di successo?
«È una cosa bellissima. Andare in libreria e ritrovare il mio libro accanto a quello di grandi autori è qualcosa di magico. Pensarlo sul comodino di qualcuno mi emoziona. Mi provoca orgoglio e soddisfazione. Una cosa che da una parte mi mette paura, perché concretamente mi fa capire che non sto più giocando, e dall’altra è uno stimolo per continuare e migliorare».
La tua è una trilogia; che ne è dei due capitoli successivi?
«Li ho già scritti… e l’ho fatto di getto. Il secondo dovrebbe uscire il prossimo dicembre, ma non chiedetemi il titolo, perché ancora non l’ho deciso».
Ammesso ci sia ulteriore margine per i sogni legati ai tuoi brillanti esordi, cosa ti aspetti ancora da La porta dei misteri?
«Mi piacerebbe che diventasse un video–gioco o magari anche un film!».
Data recensione: 01/03/2013
Testata Giornalistica: Informatore
Autore: Bruno Santini