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Di scherma si parla e si scrive poco in generale, salvo picchi di attenzione positivi che si verificano ogni quattro anni, in coincidenza all’attenzione mediatica per i ripetuti trionfi olimpici.

Di scherma si parla e si scrive poco in generale, salvo picchi di attenzione positivi che si verificano ogni quattro anni, in coincidenza all’attenzione mediatica per i ripetuti trionfi olimpici. Silvio Longhi è (per usare le parole del presidente della Federazione Italiana Scherma che presenta il libro "La spada da difesa e da duello") uno "studioso attento di cose di scherma, autore di vari altri ottimi lavori, oltre che gran collezionista di armi e accessori".
Parliamo di scherma dunque e per l’esattezza di spade: armi per difendersi e per duellare, per dirimere controversie d’onore e per confrontarsi secondo tradizioni risalenti almeno alla fine del Medioevo.
Dopo una prima parte non specifica sulla spada da duello bensì focalizzata all’evoluzione della spada dal basso Medioevo all’età moderna, il libro si addentra nell’iconografia della spada da duello evidenziando non solo le varianti diacroniche ma anche i prodotti delle differenti culture schermistiche nelle varie aree dell’Occidente.
Un ricco corredo di ottanta pagine di tavole con suggestive riproduzioni di spade (e di editti che bandivano l’uso di tali armi da duello, da Luigi XIV a Ferdinando II) completa il volume, assieme a un indispensabile glossario.
Data recensione: 01/02/2013
Testata Giornalistica: Leggere:tutti
Autore: Federico Mussano