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La sorprendente peculiarità del testo di Pizzuto sta nel comporre un’opera palesemente in contrasto con l’unità narrativa che caratterizza gran parte dei romanzi, saggi e racconti a cui tutti siamo abituati.

La sorprendente peculiarità del testo di Pizzuto sta nel comporre un’opera palesemente in contrasto con l’unità narrativa che caratterizza gran parte dei romanzi, saggi e racconti a cui tutti siamo abituati. In Sinfonia non ci sono personaggi, non ci sono fatti, né autori che, come afferma lo stesso Pizzuto «dovranno rimanere tra parentesi»; c’è solo il raccontare. La parola, in questo senso, diventa evocativa, svelandosi come richiamo metaforico della vita che balena sulla pagina in tanti piccoli frammenti misteriosi. Il libro mantiene viva la concentrazione su una visione del mondo che Antonio Pizzuto fa risalire al «fenomenismo» di Cosmo Guastella, il maestro dei suoi studi filosofici. L’ opera è la rielaborazione di un omonimo testo del 1923 che si compone di tre fasi distintive: la prima stesura manoscritta fra il giugno del 1927 e il settembre 1928; la campagna correttoria manoscritta nel settembre-ottobre 1928 e la successiva redazione dattiloscritta, conclusa il 19 novembre 1928. Il testo è suddiviso in quattro tempi - Eroica, La Follia, Marinesca e Marcia Funebre - attuato sia attraverso un progetto di rinnovamento radicale della scrittura con ampio uso di neologismi e un frequente ricorso ad un linguaggio arcaico. Il lavoro, come anticipa il titolo, assume la forma di una composizione musicale; la narrazione senza bussola, costituita da un accumularsi di eventi scomposto tra di loro, si congiunge spontaneamente per impulsi musicali, spingendosi fino a stati puramente “fantastici, lirici e mitici”. Il testo offre l’immagine di un mondo naturale che tende a travolgere le sue creature, siano esse uomini, mostri o animali. Spesso da una sinfonia all’altra, compaiono le immagine del sotterraneo e dell’acqua, perennemente associata all’angoscia, alla paura, al sentimento dell’inesorabile. Sinfonia non si lascia domare dal fatto dell’intreccio, esso si fonda su una tensione interna, concentrata, attorno a grumi di significato in costante movimento.
Data recensione: 01/10/2012
Testata Giornalistica: Leggere:tutti
Autore: Francesca Scaringella