chiudi

Una scelta di trasparenza. L’ha fatta la loggia massonica fiorentina Concordia la più antica d’Italia che ha reso

Una scelta di trasparenza. L’ha fatta la loggia massonica fiorentina Concordia la più antica d’Italia che ha reso pubblico, a sorpresa, l’elenco degli iscritti nell’anno 2011 nelle prime pagine di un corposo volume dedicato alla storia dei primi 150 anni della loggia protagonista della vita pubblica, non solo esoterica, della Firenze capitale. Ma chi sono i massoni che hanno deciso senza problemi di fare outing proprio «perché – sostiene il maestro venerabile Raniero becucci, di professione medico – non c’è proprio nella da nascondere»?
Ecco i loro nomi: detto del maestro Raniero Becucci alla Concordia, che ha sede in Borgo Albizi appartengono Lisiano Bruschi, imprenditore; Jacopo Bucciarelli, commerciante; Massimo Cimò, agente di commercio; Tullio Cristaudo, avvocato; Giampaolo Ghilardi, fotografo; Alessandro Granelli, imprenditore; Lorenzo Grassini, agente immobiliare; Gino Iafrate, medico; il maestro venerabile emerito e imprenditore Giuseppe Meroli; l’avvocato Alberto Migliorini, Andrea Mori, dentista e “primo sorvegliante di loggia”, morto nell’ottobre scorso, suo fratello Riccardo Mori, dentista anche lui; il manager Nicholas Murphy, gli imprenditori Alessandro Pierobon, Leonardo e Luigi Rastrelli, il manager Eligio Rigoni, il medico Mauro Rossetti, l’avvocato marco Rossi, anche lui ex maestro venerabile, il manager Alessandro Schiavone, l’imprenditore Stefano Selvi e il medico Gino Taddei. Il “Piédilista della Rispettabile Loggia Concordia all’Oriente di Firenze”, questo il nome del documento, accompagna la pubblicazione dell’ampio libro matricola degli iscritti dal 1886 al 1921 (più di mille affiliati), contenuta nel volume “Firenze massonica” (Edizioni Polistampa, 25 euro), in cui lo storico Fulvio Conti illustra in 344 pagine il passato della loggia fondata nel 1861 e ne delinea il ruolo fondamentale svolto nella Firenze postunitaria.
«La scelta di rendere noti i nomi degli affiliati – spiega nella prefazione il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Gustavo Raffi e conferma a voce il maestro venerabile della Concordia, Raniero Beccucci – nasce da una crescente volontà di trasparenza che si concretizza anche con la politica di apertura degli archivi e di sostegno alla ricerca storica, senza vincoli e condizionamenti che non fossero quelli imposti dalla legislazione sulla documentazione archivistica e sulla tutela della privacy. E credo che i massoni per primi debbano plaudire a questa fioritura di studi: dalla conoscenza del nostro passato trarremo senza dubbio alimento per rafforzare il nostro credo nei valori della libertà, della tolleranza e della laicità, e per poter rappresentare ancora un punto di rifermento per chi ritiene di potersi identificare in questi principi».
Data recensione: 14/04/2012
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Duccio Moschella