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Il libro di Ilaria Parri dà limpidamente conto dello stato della «questione ermetica», esamina in modo ravvicinato la struttura narrativa dell’Asclepius, si ferma sui grandi temi

… Il libro di Ilaria Parri dà limpidamente conto dello stato della «questione ermetica», esamina in modo ravvicinato la struttura narrativa dell’Asclepius, si ferma sui grandi temi della dottrina: il Dio uno-tutto, la creazione, l’uomo grande miracolo, le vie della salvezza, la teurgia (ovvero l’arte magica con la quale gli dèi venivano temporaneamente costretti a incarnarsi in statue). È limpidamente scritto ed è il miglior testo al quale si possa far ricorso per conoscere le straordinarie pagine che hanno da molti secoli appassionato un grandissimo numero di studiosi.
Questo giudizio vale anche per coloro che non siano disposti a condividere le tesi interpretative coraggiosamente presentate dall’autrice che possono essere così enumerate: 1) il testo non è, come largamente si ritiene un florilegio o una compilazione: sarebbe invece opera di un singolo autore; 2) il discorso di Ermete avrebbe un fin qui non riconosciuto saldo impianto filosofico e concettuale, avrebbe cioè la forma di «una riflessione filosofica compiuta»; 3) la coerenza e l’unità della dottrina sarebbero però «adombrate e talora intenzionalmente celate nel testo» la cui comprensione si configura pertanto necessariamente come un’ermeneutica. Quest’ultima, nella sua versione gadameriana, è indubbiamente capace di straordinarie imprese.
Data recensione: 26/02/2006
Testata Giornalistica: Il Sole 24 Ore
Autore: Paolo Rossi