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Un bicchiere di latte per tutti. Distribuito gratis ogni giorno, come servizio pubblico e come dono. Prima ai bambini nelle

Un bicchiere di latte per tutti. Distribuito gratis ogni giorno, come servizio pubblico e come dono. Prima ai bambini nelle mense delle scuole materne ed elementari, poi ai detenuti in carcere, in seguito agli anziani, ai bisognosi, ai lavoratori pendolari in arrivo tutte le mattine con il treno a Firenze. È una storia appassionante, , che sembra antica ma in fondo ha solo sessant’anni, quella raccontata in un documentato saggio da Letizia Pagliai, ricercatrice dell’Università di Pisa: è la storia di Giorgio La Pira, uomo politico cattolico con un’altissima concezione del bene comune che molto avrebbe da insegnare oggi, ed è anche un pezzetto di storia dell’Italia nei faticosi anni della ricostruzione e dello sforzo collettivo di risollevarsi dalle macerie della Seconda guerra mondiale.
Democristiano, amico di Dossetti e attentissimo alle questioni sociali, La Pira era già stato tra i padri della Costituente e poi deputato e sottosegretario al Lavoro quando, nel 1951, fu letto sindaco di Firenze. In questa veste, in una città e in un’Italia ancora in ginocchio dopo i disastri della guerra, uno dei suoi primi impegni fu il "piano latte": garantire cioè alla popolazione la distribuzione quotidiana di un alimento base, igienicamente controllato e sicuro, come forma primaria di welfare e assistenza a carico del Comune.
La Pira non agì da solo. Decisivi furono l’appoggio e il finanziamento di Amintore Fanfani, nominato in quello stesso 1951 ministro dell’Agricoltura. E un grande sostegno il neoeletto sindaco lo ebbe da Lodovico Montini, fratello del futuro Papa Paolo VI, al quale era legato da un’antica amicizia: alla guida dell’Aai, Amministrazione aiuti internazionali, Montini seppe convogliare sul programma di La Pira gli aiuti dell’America e delle Nazioni Unite. Il "piano latte" partì così nel gennaio 1952, come esperimento pilota, con la distribuzione giornaliera fino a tutto maggio di 4200 litri in 85 scuole elementari fiorentine.
Un bicchiere per tutti, spesso anche col cacao e lo zucchero in aggiunta. Un successo: tanto che il "welfare bianco" fu presto esteso. Già l’anno dopo. nel 1953, c’era un "Posto di ristoro" col latte gratis per i lavoratori di passaggio nelle stazioni di Santa Maria Novella, Rifredi e Campo di Marte. Da subito, in parallelo, il sindaco avviò il meccanismo che portò rapidamente alla nascita della Centrale del latte di Firenze, mettendo intorno a un tavolo il pubblico e i privati, allevatori e produttori, trasportatori e banche finanziatrici. La produzione iniziò il 9 dicembre 1954, con il latte conferito da 2600 stalle di tutta la provincia.
Data recensione: 17/01/2012
Testata Giornalistica: L’Allevatore Magazine
Autore: Luca Baldazzi