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«A tredici anni ho deciso di andare a studiare in Russia. Potrà non crederci ma nonostante fossi una bambina

FIRENZE - «A tredici anni ho deciso di andare a studiare in Russia. Potrà non crederci ma nonostante fossi una bambina i miei genitori non mi hanno mai ostacolato. Ma non è stato facile stare lontano. Anche se tanta era la voglia di danzare che sono arrivata in fondo. Sognavo di essere una ballerina e ci sono riuscita: ha vinto la mia testardaggine. Ma ora cambio pagina».
Determinata e dolce, sorridente e risoluta: questa è Natalia Strozzi, figlia di principi, nata nel ‘77, che dai 5 ai 22 anni ha seguito la sua vocazione di danzatrice classica lasciando Firenze per ballare nei teatri di tutto il mondo. Da poco ha pubblicato un libro pieno di foto romantiche dove racconta questa sua coraggiosa esperienza. Si intitola Facile da ricordare. Album di ricordi di una giovane artista Polistampa. Un libro, va detto, che in Russia è già un best seller…
Il suo libro è molto carino, un diario…
«Dai 5 fino ai 22 anni ho vissuto tante esperienze uniche per una ragazzina, con grandi personaggi del balletto, del cinema, della musica e della politica. Mi sarebbe dispiaciuto vederle scomparire nel nulla, per questo ho scritto le mie memorie».
Memorie! Non è una parolona?
«Ho vissuto due anni a Leningrado abitando una casa di cugini, alla sovietica. Erano due stanze per quattro persone: dormivo per terra. Come cassettone avevo la mia valigia, in bagno c’era una vasca tutta arrugginita. E ci aggiungo: non era certo una reggia e tante cose forse mi mancavano. Nonostante fossi giovanissima ai miei genitori raccontavo che tutto andava sempre benissimo e con loro mai mi lamentavo: avevo il terrore che mi portassero via dal mio mondo. Volevo fare la ballerina e volevo stare lì. Di tempo ne è passato, ormai. Non sono memorie queste?»
Data recensione: 15/03/2006
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Titti Giuliani Foti