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Doccia, Calcinai, Fornacette. E ancora Ferrone, Catinai, Figline. Intorno a Firenze sono molte le località, i paesi, i cui nomi si riferiscono all’antica arte della ceramica e della terracotta.

Doccia, Calcinai, Fornacette. E ancora Ferrone, Catinai, Figline. Intorno a Firenze sono molte le località, i paesi, i cui nomi si riferiscono all’antica arte della ceramica e della terracotta. Ciò non può stupire, se si pensa che fino a poche decine di anni fa attorno al capoluogo toscano erano ancora molte le fornaci artigianali a produzione manuale. Oggi che le macchine hanno soppiantato il lavoro artigianale, il rischio è quello di disperdere un prezioso bagaglio di conoscenze, usi e modi di dire che cadono progressivamente in disuso. Proprio dall’aspetto linguistico prende le mosse Massimo Casprini, esperto di storia locale ed autore del Dizionario delle fornaci da laterizi e da stoviglie nel contado fiorentino (pp. 224, euro 19) in libreria per i tipi di Polistampa. L’opera, unica nel suo genere, è il primo compendio esaustivo sull’arte tradizionale della ceramica che, a partire dal gergo adoperato nelle fornaci, ricostruisce gli aspetti storici, sociali, etnografici e culturali di un mestiere senza tempo. Che cos’è esattamente un “fascinaio”? E un “usciale”? E che significa “fare la fossa”? Attraverso la spiegazione di ogni singola voce del dizionario, Casprini racconta come si svolgeva la vita lavorativa all’interno delle fornaci, chiarendo il significato di modi di dire ormai desueti e analizzando il nome di centinaia di strumenti del mestiere e prodotti di terracotta, in particolare stoviglie e laterizi.
Data recensione: 29/05/2011
Testata Giornalistica: Il Giornale della Toscana
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