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Con la primavera, anche in biblioteca spuntano le primizie. Dopo un lungo lavoro di ricerca, durato diversi anni, lo studioso ripolese di storia locale Massimo Casprini ha dato alle stampe un volume unico nel suo genere

Oltre 526 lemmi, curiosità e aneddoti nel volume del ripolese Massimo Casprini

Con la primavera, anche in biblioteca spuntano le primizie. Dopo un lungo lavoro di ricerca, durato diversi anni, lo studioso ripolese di storia locale Massimo Casprini ha dato alle stampe un volume unico nel suo genere.
Si tratta del Dizionario delle fornaci da lavoro e da stoviglie nel contado fiorentino. La pubblicazione, edita da Polistampa con il contributo dell’Ente Cassa di Risparmio e di Firenze per il Museo della Paglia di Signa, riporta uno scritto di Matilde Paoli del servizio di consulenza linguistica dell’Accademia della crusca. Sono 232 le pagine di questo volume arricchito da un apparato iconografico di oltre 100 immagini, per lo più inedite. «Il dizionario – sottolinea con soddisfazione Casprini – è il frutto di un’indagine su numerosi documenti del Trecento e del Quattrocento, dello spoglio dei Bandi granducali dal Cinquecento al Seicento, di analisi su vecchi libri e vocabolari e di una curiosa ricerca dei nomi dei prodotti e delle lavorazioni condotte attraverso i saldi di fornace del Settecento e su fatture di fine Ottocento». Ma si è trattato pure di una ricognizione sul campo in vecchie case coloniche per scoprire e misurare ogni articolo di terracotta e, soprattutto, il risultato di un’esplorazione nella memoria dell’autore: «Della gioventù passata in una fornace a fianco dei fornacini – ricorda volentieri Casprini –, del ricordo di un mondo perduto di uomini, nomi e fatti con un valore umano e storico che oggi non ci possiamo nemmeno immaginare».
Attraverso la spiegazione di 526 lemmi, note storiche e aneddoti, il Dizionario ripercorre le varie fasi della vita lavorativa all’interno delle fornaci, chiarisce il significato di modi di dire ormai desueti e analizza il nome di centinaia di prodotti di terracotta che ormai non esistono più nella nostra quotidianità.
Data recensione: 11/05/2011
Testata Giornalistica: Il Nuovo Corriere
Autore: Massimo Settimelli