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Questo è l’invito che Patrizia Fazzi ci fa oggi, un invito ch’è dell’Autrice verso il lettore dei suoi versi, ma che dovremmo riportare alla memoria ogni volta che apriamo un libro di poesia

“Ascoltami.|| Non voltare in fretta| la pagina. || Ho sfogliato cataloghi | e scavato miniere | per trovare | la pietra giusta, | il colore non stonato. || Sembra che svenda | parole, || ma sono | anche || la tua voce.”
(Etiam tua pag.15 “Dal fondo dei Fati”)

Questo è l’invito che Patrizia Fazzi ci fa oggi, un invito ch’è dell’Autrice verso il lettore dei suoi versi, ma che dovremmo riportare alla memoria ogni volta che apriamo un libro di poesia, per accostarci ad esso con l’attenzione della mente e l’apertura del cuore.
Infatti, come ha scritto Lorenzo Renzi, docente di filologia romanza all’Università di Padova nel saggio “Come leggere la poesia” : – Il bisogno di poesia è un costituente essenziale dell’uomo… Sono del parere che ogni uomo è inerentemente poeta… non è la scuola che lo fa poeta… non si insegna la poesia: la si può solo praticare, illustrare… –.Noi questo umilmente tentiamo di fare ospitando Autori che ci aprono il loro mondo e ce lo partecipano con la loro personale parola.
Patrizia Fazzi ci offre questa sera il suo percorso poetico che va dalla pubblicazione del 2000 Ci vestiremo di versi, proseguendo con una qualificata sosta con Dal fondo dei fati nel 2005 e che poi prosegue nel 2007 con La conchiglia dell’essere, dove le poesie accompagnano a specchio la pittura di Piero della Francesca, figura centrale del ‘400 che seppe fondere il cromatismo del suo maestro Domenico Veneziano con l’impianto plastico di Masaccio e lo schema compositivo di Leon Battista Alberti, risolvendoli in una perfetta armonia formale.
Giorgio Luti, presentando il primo libro della nostra Autrice con una lettera-introduzione, lo definisce “trepido diario” “ messaggio… di fede e di speranza… In esso i grandi temi dell’amore e del dolore coniugano la parola poetica che, come la è sempre in costruzione”. Giovanna Vizzari bene ha colto nella prefazione il tema centrale della corposa seconda silloge pubblicata che “è il grande amore per la poesia, esperienza vitale insostituibile, un atto d’amore verso sé e gli altri che denota una fiducia estrema nella parola poetica, così che ogni parola del libro si innesta e tende ad essere, come recita la poesia iniziale ”.
Ricordo che il libro ha ricevuto il Fiorino d’argento nel 2005 e il Premio Tagete nel 2006.
Nell’ultima opera pubblicata La conchiglia dell’essere premio speciale Contini Bonacossi 2007 il prefatore Luciano Luisi rileva nelle liriche che accompagnano i dipinti di Piero “due diversi registri espressivi…uno asciutto…per descrivere il quadro…l’altro a cogliere la simbologia, l’afflato metafisico…il mistero di ogni dipinto…”
Il libro, nelle sue ultime pagine, rende omaggio agli autori che da Pasolini a D’Annunzio, da Luzi a Rondoni hanno ricordato da par loro l’opera mirabile di Piero della Francesca, e lo fa con i loro versi. In questo non gratuito riconoscimento ai grandi della Poesia si può riconoscere l’Autrice aretina Patrizia Fazzi e la sua professione di insegnante di lettere, professione che attualmente svolge presso il Liceo Linguistico “Vittoria Colonna” di Arezzo, la sua città.
Della sua poesia, come s’è espressa nelle tre pubblicazioni sopra citate parlerà Alma Borgini, apprezzata per la sua attività critica e di promozione culturale, poetessa e saggista ben conosciuta.
Concludo leggendo, di Patrizia, versi a cui auguro di fare molta strada, augurio che estendo volentieri a tutte le parole di vera poesia, affinché divengano onde d’emozione a carezzare le sponde dei diversi linguaggi dei popoli del mondo intero:
“Le mie poesie in giro per il mondo | avranno fame e freddo | e forse smarriranno la strada || busseranno a tante porte | ma poche si apriranno || saranno foglie e fiori | che il vento disperde || ma le mie poesie in giro per il mondo | saranno forti e fiere || si aggrapperanno alle nuvole per volare | ai sassi per camminare || saranno candele accese | palloni colorati | segnali stradali || scarpe da tennis | biglietti per il tram | luci al neon || biscotti da sgranocchiare | peluche da accarezzare | cassetti da rovistare || saranno pelle e ossa | sangue e sudore | sospiri e respiri || le mie poesie illuse | e deluse | moriranno | e rinasceranno || in giro per il mondo | insieme a voi | vivranno”.
Data recensione: 01/02/2011
Testata Giornalistica: Literary
Autore: Maria Grazia Carraroli