chiudi

Dai contributi emerge come a Pisa affiorassero strategie ed evoluzioni caratterizzate da una valenza decisamente nazionale, dovuta all’essere sede di uno dei più importanti atenei della Penisola

Dai contributi emerge come a Pisa affiorassero strategie ed evoluzioni caratterizzate da una valenza decisamente nazionale, dovuta all’essere sede di uno dei più importanti atenei della Penisola. Particolare attenzione è stata posta sui filoni di pensiero che si svilupparono attorno all’università e sul ruolo di alcuni docenti che l’animarono. Si vennero così delineando alcuni “modelli” destinati a segnare in seguito la storia postunitaria, dall’ambito scientifico-culturale a quello economico-produttivo (vedi, ad esempio, le trasformazioni dell’ordinamento didattico e le vicende della scuola agronomica pisana o l’evoluzione della “scienza” archivistica) , ma anche “civile” e politico (si pensi al ruolo della Consorteria nella costruzione dello Stato unitario). La città, insomma, ebbe una vera “dimensione di periferico laboratorio politico”, al punto come ammise lo stesso Ricasoli, in una lettera a Giovan Battisti Giorgini, da risultare “la più difficile Prefettura del Regno”.
Data recensione: 01/07/2011
Testata Giornalistica: Le Carte e la Storia
Autore: Daniela Manetti