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Che cos’era la villeggiatura in Toscana tra Ottocento e Novecento? Dove passavano le vacanze i toscani all’epoca di Telemaco Signorini e di D’Annunzio? E soprattutto, chi erano i

Che cos’era la villeggiatura in Toscana tra Ottocento e Novecento? Dove passavano le vacanze i toscani all’epoca di Telemaco Signorini e di D’Annunzio? E soprattutto, chi erano i villeggianti? Il volume proposto da Andrea e Fabrizio Petrioli cerca di rispondere a queste domande commentando una raccolta di cartoline d’epoca delle località toscane, che già alla fine del XIX secolo promettevano di diventare mete ambite del turismo nazionale e internazionale; le immagini raccontano il punto di vista di un’elite privilegiata, che ebbe la fortuna di poter deputare certi luoghi, non ancora contaminati dalla modernità e dai fenomeni di massa, a spazi dedicati allo svago e al relax.
È la Toscana verde della montagna pistoiese, con i piccoli borghi incastonati nel folto dei boschi, oppure quella delle acque con gli stabilimenti che assomigliano a templi e reggie, richiamo ad antichi riti di abluzione etruschi e romani. Le cartoline tracciano gli itinerari percorsi dai primi “pionieri” della vacanza: prima tappa il “mare di terraferma” di Firenze, cioè dall’Arno, sulle cui rive esistevano alcuni stabilimenti balneari, per coloro che non potevano muoversi dalla città. Le vere “bagnature” si effettuavano però in Versilia, che proprio nell’ultimo scorcio dell’Ottocento, diventò la meta più ambita dei villeggianti toscani. Le cartoline di questo periodo ci mostrano le atmosfere incantevoli di Viareggio, Marina di Carrara e Forte dei Marmi, le strade sgombre e sobrie, i velieri che attraccano per caricare i blocchi di marmo e i barrocciai che con i buoi traggono dalle secche le navi arenate vicino alla spiaggia. Accanto a queste immagini ci sono poi quelle delle colonie marine, che fungeranno da volano per il decollo del turismo della zona. Ma prima dell’ascesa dell’astro della Versilia i villeggianti avevano trovato in Livorno la meta privilegiata per le vacanze al mare. Sono gli anni successivi all’Unità che vedono arrivare nella città labronica ammiragli, intellettuali e ricchi borghesi che apriranno una stagione indimenticabile di feste e balli notturni: per le vacanze d’altura le cartoline scelte dagli autori ci raccontano invece storie e atmosfere diverse: è infatti la pace, la salubrità dell’aria, il sollievo dalla calura estiva a spingere i toscani sulle colline e le montagne, cercando ospitalità anche presso monasteri e conventi. In questo caso le località più ambite erano Vallombrosa che da Pontassieve si raggiungeva in tre ore e le montagne del Casentino con il loro splendido Eremo di Camaldoli.
Immancabili, nelle cartoline dal Mugello e dai passi Appenninici, le immagini delle auto e di altri mezzi di locomozione, quasi a sottolineare la funzione di cerniera di queste località di montagna.
Data recensione: 01/01/2006
Testata Giornalistica: Microstoria
Autore: Fabrizio Nucci