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Torna in un’edizione critica commentata a cura di Gualberto Alvino, “Pagelle”, una delle opere “estreme” dello scrittore Antonio Pizzuto (Palermo 1893 – Roma 1976). Editore è Polistampa che negli ultimi anni ha riproposto quasi per intero l’opera di Pizzu

Torna in un’edizione critica commentata a cura di Gualberto Alvino, “Pagelle”, una delle opere “estreme” dello scrittore Antonio Pizzuto (Palermo 1893 – Roma 1976). Editore è Polistampa che negli ultimi anni ha riproposto quasi per intero l’opera di Pizzuto. Le Pagelle furono pubblicate dal Saggiatore, con versione francese e note della svizzera Madeleine Santschi, in due distinti volumi: Pagelle I (1973) e Pagelle II (1975). Rappresentano un momento capitale nell’evoluzione stilistica del prosatore più sperimentale dell’altro secolo: il passaggio dal regime delle lasse (“episodi” iscritti in un unico disegno narrativo e dominati dall’imperfetto, tempo della duratività e dell’indeterminazione) a quello appunto delle pagelle (brevi componimenti in sé conclusi, caratterizzati dalla soppressione del verbo ai modi finiti con relativa, inevitabile disgregazione di personaggi e vicende). Per Alvino, meticoloso curatore di questa edizione critica commentata, «costituisce principalmente l’atto di nascita della cosiddetta “sintassi narrativa”, spina dorsale del narrare opposto al raccontare: questo consistendo nella registrazione d’un dipanarsi d’eventi cristallizzati nella loro impartecipabile compiutezza, quello componendo l’aporia di tradurre l’azione in rappresentazioni col sancire la riduzione del fatto a pura astrazione».
Data recensione: 01/11/2010
Testata Giornalistica: Cult
Autore: ––