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Quando uscirono i pazzi, da San Salvi, vi entrarono gli attori. Li guidava Claudio Ascoli, napoletano di origine, capocomico di autentica fattura, arrivato fin qui da altri luoghi e altri tempi.

Quando uscirono i pazzi, da San Salvi, vi entrarono gli attori. Li guidava Claudio Ascoli, napoletano di origine, capocomico di autentica fattura, arrivato fin qui da altri luoghi e altri tempi.
La sua compagnia, Chille de la balanza, ha avuto il merito di tenere viva la memoria del manicomio, delle sue sofferenze, della rivoluzione che vi si svolse quando crollarono i muri, e con la legge Basaglia Firenze entrò dentro San Salvi, e San Salvi sciamò verso Firenze. Ora, sul destino di questa grande area, proprietà della Asl e del Comune, si fa un gran parlare, e forse ci si comincia a intravedere una via di uscita. Una parte dell’area non potrà che essere museo di se stessa. E così, alla memoria del luogo che ospitava i pazzi, si aggiungerà la memoria di una lunga battaglia, condotta da un manipolo di attori perché si evitasse il degrado più totale. Ma ancor più il nitore, apparente, di una speculazione edilizia.

Tutto questo è diventato un libro, I tetti rossi: San Salvi da manicomio a libera repubblica delle arti. Una pubblicazione fatta frugandosi in tasca, senza donazioni e quindi senza orpelli, ma dignitosa, come garantiscono Polistampa (che la pubblica) e gli autori: antropologi e psichiatri, storici, ex degenti e infermieri, filosofi perfino, oltre naturalmente, ai nostri attori. Un volume che ci trasporta in un mondo dove la follia diventa arte, o viceversa. Ma soprattutto ci racconta una storia, fiorentina che ha il sapore del mito e i toni della leggenda, ma si sta svolgendo sotto i nostri occhi. È la storia della Libera Repubblica, che ha sostituito quella della follia. E le ha dato continuità.
Come si curano i pazzi dal Medioevo a oggi, come vivevano i ricoverati di San Salvi, quali prospettive ha quest’area, come si può guardare al futuro senza tradire il passato... Questo libro raccoglie gli interventi fatti mesi fa durante un forum dedicato a San Salvi. Ma è palpitante, è attuale, ha la freschezza del linguaggio parlato.
La presentazione è stasera alle 21, dentro San Salvi, là dove Chille de la balanza hanno innalzato le tende del loro spettacolo perenne. Ci saranno gli autori, ci saranno sorprese. Luogo ideale per chi ancora crede che «da una parte c’è l’uomo con le sue miserie, dall’altra l’uomo e la sua grandezza». E a riunirle è il teatro.
Data recensione: 28/10/2010
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Maurizio Naldini