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Giulia Torri, dottore in Conservazione dei Beni Culturali, è l’autrice del libro ‘I viaggi e le memorie di Emilio Rosetti. Società, luoghi e tecniche del XIX secolo’, primo dei quattro volumi previsti per realizzare l’opera omnia su Emilio Rosetti.

Giulia Torri, dottore in Conservazione dei Beni Culturali, è l’autrice del libro ‘I viaggi e le memorie di Emilio Rosetti. Società, luoghi e tecniche del XIX secolo’, primo dei quattro volumi previsti per realizzare l’opera omnia su Emilio Rosetti.
Torri, lei ha dichiarato di essersi innamorata di Rosetti.
«È un personaggio di eccezionale caratura internazionale, un autentico uomo del suo tempo, protagonista concreto e infaticabile delle grandi trasformazioni che caratterizzano la seconda metà dell’Ottocento. Mene sono innamorata leggendo i suoi scritti che mi permettevano di raccontare il periodo più bello dell’800, ovvero la nascita del mondo moderno».
In cosa è consistito il suo lavoro?
«Ho raccolto le sue memorie di viaggio, ho cercato di far emergere l’intero affresco di quel mondo che lui incarna, elaborando, integrando e commentando i 1.500 manoscritti inediti pervenuti, attraverso la nipote Diana, alla Fondazione Italia-Argentina Emilio Rosetti che ha avuto l’idea, con il presidente Luciano Ravaglia, di pubblicarli incaricandomi di leggerli, ordinarli e renderli fruibili ».
Quanto tempo ha dedicato a questo libro?
«Ha richiesto due anni d’impegno, perchè non mi sono limitata a riportare il diario del grande scienziato e viaggiatore, ma ho cercato di curarne i particolari, attraverso le note esplicative a margine che accompagnano ogni pagina, inserendo le carte geografiche e centinaia di cartoline illustrate dell’epoca (circa 600), recuperate nei luoghi più disparati».
Ma che libro è? Un diario, un romanzo, unabiografia, o un volume a carattere storico-geografico?
«È tutto questo ed è un sorprendente diario di vita e di viaggio, un succedersi di esperienze segrete legate al senso dell’avventura umana, perché nella società dell’Ottocento, la globalizzazione era lontana ed era possibile solo viaggiando coglierne le diversità. È un libro per tutti, scritto in modo giornalistico, per questo in grado di distogliere, stupire, istruire e divertire. Una passeggiata a ritroso nel tempo, una valigia di informazioni per conoscere il mondo di allora e un’opportunità per comprendere il mondo d’oggi».
Data recensione: 28/09/2010
Testata Giornalistica: Il Resto del Carlino
Autore: Giancarlo Aulizio