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È un volume sorprendente quello che Giulia Torri ha appena editato per i tipi di Edizioni Polistampa, “I viaggi e le memorie di Emilio Rosetti” (350 pagine, 29 euro, illustrazioni b/n e colori), un vero e proprio scrigno di segreti finalmente rivelati al

In un volume, società, luoghi e tecniche del XIX secolo. Elaborazione, integrazione e commento al testo di Giulia Torri
È un volume sorprendente quello che Giulia Torri ha appena editato per i tipi di Edizioni Polistampa, “I viaggi e le memorie di Emilio Rosetti” (350 pagine, 29 euro, illustrazioni b/n e colori), un vero e proprio scrigno di segreti finalmente rivelati al pubblico italiano che di Emilio Rosetti sa poco o nulla (fatta eccezione per gli addetti ai lavori). Dunque un singolare diario di vita e di viaggio, un verificarsi di esperienze segrete legate al senso dell’avventura umana, quello che ci si può apprestare a leggere; con, alle spalle, un mondo in cui il viaggiare, pur diffuso, comunque stupiva ed incuriosiva la comunità, in buona parte stanziale e sedentaria. Come tutti sappiamo, nella società dell’Ottocento, la globalizzazione impensabile; però proprio viaggiando si potevano cogliere le diversità, osservare i costumi e le maniere più diverse. Ciò facendo era anche possibile teorizzare una “natura di fondo” comune all’uomo. È ciò che è accaduto alla esperienza umana ed artistica di Emilio Rosetti, capace di riconsegnare con ordine l’immagine del vasto mondo circostante, evitando itinerari ricorrenti, esprimendo l’entusiasmo di scoprire il nuovo ed il diverso in un periodo in cui anche l’Italia, nelle sue opportunità pre e post unitarie, sperimentava il senso della molteplicità al proprio interno in formazione (Rosetti viaggia per passione e professione – all’incirca 480.000 km affrontati su treno, nave, diligenze, muli, etc. Durante la sua vita ha percorso tutta l’Italia, quasi tutta l’Europa -spingendosi fino a Capo Nord –, buona parte del Continente Americano, il Nord Africa, il Medio Oriente. Leggere di lui è un po’ come mettersi in viaggio, nel tempo e nello spazio, raccogliendo una folta messe di informazioni relative non solo a luoghi e città, ma anche a popolazioni, costumi, usanze, economia, paesaggio, sistemazioni urbanistiche, flora e fauna, eventi e fenomeni naturali, innovazioni tecnologiche. Difatti Rosetti è fra quei pochi viaggiatori che osservano con amore, che descrivono con esattezza scrupolosa, che sono in una volta sola scienziati e filosofi). Un mondo di uomini simili ma diversificati dalle caratterizzazioni e dalle inclinazioni locali: “Quando fui contattata dalla Fondazione a lui titolata, voluta fortemente dalla ultima erede, luogo in cui sono conservati tutti i manoscritti dei viaggi fatti da Rosetti, mi sono chiesta: come valorizzarli?”, spiega Giulia Torri (Dottore in Conservazione dei Beni Culturali, nonché autrice di numerosi studi, ricerche e progetti; collaboratrice di enti ed organismi pubblici – Ministero per i Beni e le Attività Culturali; Presidenza del Consiglio dei Ministri; Comuni e Province – e privati). E prosegue: “Emilio Rosetti rappresenta quella esperienza unica in cui sono già presenti tracce del mondo moderno. In più, da ironico e divertente quale era, egli è un esempio di come l’intelligenza e lo stupore possano divenire la base di ogni attività, la circolazione di nuove idee, di altre invenzioni. Ecco perché credo sia doveroso far rivivere un uomo così incomparabile, tramite un tempo, il suo, in cui viaggiare non era certo facile o comodo (il suo viaggio più avventuroso lo ha realizzato attraversando le Ande sul dorso del mulo. Doveva verificare i luoghi per il progetto di una ferrovia). Ma, in lui, vi è anche un lato tecnologico che lo differenzia dai viaggiatori come siamo spesso portati a conoscerli: Rosetti è uno scienziato, aperto e ricettivo a tutto ciò che è nuovo. Lo si può definire senza alcun timore il viaggiatore a 360 gradi, colui che non riporta soltanto letteratura, ma che sa evidenziare tutte le meraviglie di un Ottocento in fermento. Mi rendo conto che, all’inizio, avendolo tra le mani, il libro possa anche incutere un sorta di timore; ma sfogliandolo (così almeno mi è stato riferito), ognuno di coloro che si apprestano a leggerlo, restano catturati ed incuriositi dal suo fascino. Ecco perché penso che possa coinvolgere anche un pubblico non interessato: la sua era una intellettualità pragmatica, con delle origini romagnole che lo portavano ad essere pratico e sarcastico allo stesso tempo”. Nel testo vi è pure il senso di un incontro-azzardo impossibile, quello di un Ottocento multiforme di Rosetti e quello di una cultura storica e contemporanea di Giulia Torri. Non a caso la conseguente “letteratura in abbinamento” supplisce a ciò che è andato perduto e riporta in vita lo stile ironico e giornalistico di chi s’appassiona di viaggio e della vita in tutte le sue sfumature. Una passione, quella di Giulia Torri per Rosetti, sorta spontaneamente, dove il percorso diviene una occasione di conoscenza del mondo e di sé stessi. Di qui l’idea del libro, del sogno/intervista che sembra voler progettare un seguito più che cristallizzare una versione; Torri, giovane ma già di notevole esperienza, con una passione infinita per la ricerca e la storia, ha realizzato uno sfavillante lavoro di elaborazione, integrazione e commento che le è costato due anni di impegno. Il tutto testimoniato da una passione riscontrabile nella cura dei particolari, nel carattere delle note esplicative e nella ricerca di documenti coevi al viaggio e delle – fondamentali – centinaia di cartoline illustrate spesso avventurosamente ritrovate nei luoghi più inaspettati. Quelle cartoline che – proprio in quegli anni – si diffondevano ed arricchivano, dando forma al proprio carattere ed alla propria, poi secolare, storia. Emilio Rosetti (1839-1908), ingegnere italiano, fonda la Facoltà di Ingegneria presso l’Università di Buenos Aires e la Società Scientifica Argentina, ed è tra i primi soci della Società Geografica Italiana. Autore di numerose opere pubbliche e private nonché ideatore della prima Ferrovia Transandina, è inoltre cattedratico in diverse materie scientifiche, geografo e storico.
Data recensione: 06/08/2010
Testata Giornalistica: Italia Sera
Autore: Maurizio Gregorini