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FIRENZE. È il 4 maggio 1954, ore 8,15, quando nel Pozzo Camorra della miniera di lignite della Montecatini, a Ribolla, avviene una esplosione di grisou: vi muoiono 43

LA TRAGEDIA DI RIBOLLA
Un libro racconta i fatti e il processo che mandò tutti assolti

FIRENZE. È il 4 maggio 1954, ore 8,15, quando nel Pozzo Camorra della miniera di lignite della Montecatini, a Ribolla, avviene una esplosione di grisou: vi muoiono 43 minatori. È il 26 novembre 1958, quando dopo un mese e mezzo di udienze, il tribunale di Verona, dove la Corte di Cassazione aveva trasferito da Firenze il processo “per motivi di ordine pubblico”, emette sentenza su quel disastro: assoluzione piena per tutti gli imputati.

Tra queste due date si colloca una pagina tragica, e significativa, della storia italiana a metà del secolo XX: che ha i suoi antecedenti nella dura situazione di sfruttamento del mondo del lavoro nel primo dopoguerra, nei rapporti tra il capitalismo in sviluppo selvaggio di allora e il mondo politico e istituzionale, con la debolezza del movimento sindacale del tempo. le cui conseguenze rimbalzano, poi, a lungo per decenni, rendendo quella tragedia emblematica e indimenticabile. Una storia, tutt’altro che locale, che ci mette davanti, ora, il bel libro Ribolla, una miniera, una comunità nel XX secolo, (edito da Polistampa, pp. 375, euro 22), curato da Ivan Tognarini e Matteo Fiorani.
Si tratta di un lavoro di ricerca storica assai ampio, che ha impegnato un team articolato di storici, sociologi, antropologi, sindacalisti, anche per la preparazione del convegno nazionale, che si è tenuto a Ribolla nel giugno 2004. Il libro offre non solo varie direttrici di ricerca e di approfondimento dei datti e dello stato di cose e persone al tempo, ma ci mette sotto gli occhi parecchi documenti inediti, alcuni sorprendenti.
Data recensione: 03/01/2006
Testata Giornalistica: Il Tirreno
Autore: Milly Mostardini