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Con questo volume Rino Salvestrini ha imboccato finalmente la strada che, a nostro parere, gli è più congeniale, quella cioè, del raccoglitore e ordinatore di notizie. È – sia ben chiaro – anche questo un impegno meritorio e Salvestrini dimostra di averlo

Con questo volume Rino Salvestrini ha imboccato finalmente la strada che, a nostro parere, gli è più congeniale, quella cioè, del raccoglitore e ordinatore di notizie. È – sia ben chiaro – anche questo un impegno meritorio e Salvestrini dimostra di averlo saputo assolvere molto bene: sia per aver esteso la ricerca ad altre sedi oltre l’archivio storico comunale di Montaione, sia per aver operato opportunamente delle scelte fra il molto materiale consultato, sia, infine, per essersi valso, in alcuni casi, dell’autorevole sostegno di specialisti. Ma veniamo al volume. Esso si apre con una brillante Presentazione del Sindaco, Paola Rossetti, che fra l’altro ricorda il materiale dell’archivio comunale di Montaione come prezioso supporto per il lavoro di Salvestrini. Il volume, sotto un titolo accattivante tratto dal Rapporto del Bargello di Firenze del 23 gennaio 1800 (v. pp. 49-52: l’espressione «perfido giacobino» è alla fine), raccoglie «un’antologia di lettere e altre testimonianze di e su Francesco Chiarenti, tutte inedite, in alcuni casi trascritte integralmente, in altri operando alcune scelte» (p. 48). Si tratta di 1712 lettere dello stesso Chiarenti trovate nell’archivio comunale di Montaione, relative agli anni 1808-1812 nei quali egli ne fu il maire, alle quali se ne aggiungono altre reperite nello stesso archivio comunale di Montaione e in quelli di Firenze e San Miniato, nell’archivio diocesano di Volterra , nell’archivio di Stato di Firenze e in quelli dell’accademia dei Georgofili e del Gabinetto Vieusseux nonché nella Biblioteca comunale di Firenze. Il volume si divide in cinque parti. La prima, La vita e le opere, (pp. 11-33), comprende anche un elenco delle opere a stampa di Francesco Chiarenti con 14 titoli e un elenco di manoscritti accademici di e su Francesco Chiarenti, conservati all’accademia dei Georgofili, con 13 titoli. Nella seconda parte, Il medico sulle orme dello zio Francesco Vacca’ Berlinghieri (pp. 35-43), che si avvale di un «commento» di Benito Leoncini, ex primario di pneumologia nell’Ospedale «Santa Chiara» di Cisanello (Pisa), rivestono particolare interesse i due metodi per curare l’asma bronchiale, escogitati dal Chiarenti, che Leoncini definisce «un antesignano di questo importante indirizzo di terapia» (p. 38). Della terza parte, Il politico giacobino e bonapartista (pp. 44-45), che ha una Premessa di Ivano Tognarini, docente di Storia moderna all’Università di Siena, ci piace ricordare, per un certo ‘ritratto’ che fa del Chiarenti , il già citato rapporto del 23 gennaio 1800 del Bargello di Firenze. La quarta parte, Il maire di Montaione (1808-1812) (pp.57-141) si distingue non solo per la sua ampiezza, ma manche, e sopratutto, per la sua articolazione in capitoli e per alcune appendici. Quanto alla quinta parte, L’agronomo amico di Ridolfi e Testaferrata (pp.143-185), introdotta da Riccardo Gucci, docente di Silvicoltura presso la facoltà di Agraria dell’Università di Pisa, vorremmo richiamare l’attenzione del lettore su due rapporti: uno, quello delle disdette coloniche, che è stato l’incubo dei mezzadri fino alla fine di questo tipo di conduzione agraria; l’altro, quello sulla invasione dei grilli, perchè sotto la curiosità del titolo, nasconde un argomento assai serio che il Chiarenti tratta con grande impegno professionale, servendosi, particolare – tutt’altro che trascurabile per misurare la sua aperta mentalità – delle osservazioni dei contadini. La sesta parte, Montaione al tempo di Francesco Chiarenti (pp.187-218) riveste un grande interesse sotto il profilo amministrativo perchè si occupa dei cambiamenti dei confini comunali nei vari periodi del loro assestamento. Completano il volume un Indice degli antroponimi e un Indice dei toponimi. Come si vede, Salvestrini ha fatto un lavoro da certosino (il che, conoscendo la sua metodicità, non meraviglia affatto) offrendo molte notizie utili a chi vorrà fare la storia di questo periodo.
Data recensione: 01/01/2009
Testata Giornalistica: Miscellanea Storica della Valdelsa
Autore: Sergio Gensini