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Nato a Cuneo nel 1937 da genitori toscani, subito in Versilia salvo la parentesi della guerra mondiale (periodo trascorso a Parma), Roberto Panichi ha sentito particolarmente, da fiorentino

Nato a Cuneo nel 1937 da genitori toscani, subito in Versilia salvo la parentesi della guerra mondiale (periodo trascorso a Parma), Roberto Panichi ha sentito particolarmente, da fiorentino “autentico”, il dramma e la rinascita della squadra viola: il fallimento dell’estate 2002, con Cecchi Gori presidente; la nuova squadra (mecenati i Della Valle) dapprima chiamata Florentia in C2, poi quest’anno di nuovo “sbarazzina” in serie A. Pittore colto e raffinato – all’inizio frequenta lo studio di Nerina Simi che ripercorre la tradizione verista del padre Fidelio, poi il sodalizio culturale con Hans Jakob Staube; a Panichi si deve il manifesto dell’Espressionismo simbolico formale – in una mostra appena conclusa e dedicata alla rifondazione del calcio a Firenze – ha saputo fondere magistralmente passione calcistica e classicità dell’espressionismo lirico. Chi volesse riviverne almeno in parte l’emozione, può affidarsi al pregevole catalogo delle Edizioni Polistampa (60 pagine, 10 euro).
Data recensione: 29/11/2005
Testata Giornalistica: Mondo Agricolo
Autore: Mario Guidi