Il feltro racconta i guai del mondo

Dare voce ad una coscienza collettiva sempre più attenta alle problematiche ambientali e sociali del pianeta: questo è l’obiettivo di The Climate is Changing, la mostra di arte tessile contemporanea in feltro che il Museo del Tessuto di Prato (via Santa Chiara, 24) ospita da domani al 7 luglio. L’esposizione è il risultato di una lunga selezione ad opera di una giuria internazionale che ha individuato, in una rosa di 180 lavori, cinquanta opere.  Sono suggestive installazioni, piccole sculture tessili, opere di grande formato capaci di denunciare degrado ed indifferenze, porre interrogativi etico-sociali, esprimere fiducia nel potere rigenerativo della natura ed evocare soluzioni a carico del genere umano.  Materia prima con cui gli artisti si esprimono è il feltro, spesso insieme a ferro, seta, carta e declinato in molteplici forme. Come lo stravagante elmetto post apocalittico dell’australiana Anita Larkin; la stratificazione verticale dell’inglese Liz Clay che sottolinea le potenzialità di questo materiale naturale al 100%; oppure ancora come supporto inedito su cui lasciare un messaggio di speranza come nell’opera di Dorie Van Dijk dall’Olanda.  Il catalogo della mostra (pp. 132, euro 24) è edito da Polistampa: ricco di fotografie a colori, riporta le descrizioni delle opere esposte e le biografie degli artisti.