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“L’esperimento del latte è in pieno, felice sviluppo. È una idea elementare, di vasta ripercussione, feconda per i suoi risultati fisici, spirituali, politici ed anche economici”. Così scriveva Giorgio La Pira in una lettera del 1952 a un collega di parti

Nuovo libro della storica Letizia Pagliai
“L’esperimento del latte è in pieno, felice sviluppo. È una idea elementare, di vasta ripercussione, feconda per i suoi risultati fisici, spirituali, politici ed anche economici”. Così scriveva Giorgio La Pira in una lettera del 1952 a un collega di partito, il democristiano Giovanni Spagnolli. L’azione del “sindaco santo” di Firenze, che rese la distribuzione del latte l’epicentro di un progetto di ampia portata sociale, è testimoniata nel nuovo volume della storica Letizia Pagliai, “Giorgio La Pira e il ‘piano latte’. La funzione sociale della Centrale” (pp. 264, euro 18), pubblicato a cura della Fondazione ‘Giorgio La Pira’ da Polistampa, nella collana “I libri della Badia”.
Giorgio La Pira, divenuto sindaco di Firenze nell’estate del 1951, sentì da subito l’esigenza di creare un legame forte e visibile tra l’amministrazione e la cittadinanza, principalmente attraverso i servizi pubblici. Prese vita il “Piano Latte”, che prevedeva l’istituzione di una Centrale del Latte, le cui attività produttive incominciarono nel 1954, e anche la riorganizzazione del sistema di distribuzione dell’alimento che coinvolse, a partire dai bambini, fasce via via sempre più ampie della popolazione. È in questo modo che il latte, un prodotto fino a quel momento marginale nei consumi familiari, diventò il centro di un programma organico capace di coinvolgere la cittadinanza nel suo complesso, modificandone le abitudini: partendo dalle scuole e dagli asili nido, fece il suo ingresso nelle stazioni dove passavano i pendolari, poi nelle carceri, quindi negli istituti di beneficenza e nelle opere pie.
L’autrice del volume svela alcuni retroscena finora poco conosciuti di questo progetto, che caratterizzò ben presto un esempio seguito su scala nazionale. Come l’appoggio decisivo di Amintore Fanfani, allora ministro dell’Agricoltura, che rese possibile l’attuazione del piano secondo modalità già note negli Stati Uniti, o la stretta collaborazione tra La Pira e Ludovico Montini, direttore dell’Amministrazione Aiuti Internazionali, che garantì il necessario supporto economico a un’operazione che riuscì a conciliare gli interessi di agricoltori e produttori con quelli della sfera pubblica e delle istituzioni politiche: un “piano” che La Pira pensò, ricorda Letizia Pagliai, “come l’asse di un disegno attorno al quale poteva svilupparsi una nuova pratica sociale dalle dimensioni nazionali”.
Il volume offre una ricostruzione approfondita e documentata delle origini della Centrale del Latte di Firenze, sia dal punto di vista storico-politico che della complessa soluzione normativa e quindi aziendale. La ricerca, che pone al centro il lungo e complicato itinerario che sfociò con l’amministrazione diretta da Giorgio La Pira nella costruzione della Centrale, presenta un quadro esaustivo delle scelte che portarono la Giunta fiorentina a una soluzione originale per risolvere il problema della produzione e della distribuzione dell’alimento a Firenze nel secondo dopoguerra. La questione del latte, come elemento base per la popolazione, era socialmente rilevante anche per gli aspetti igienico-sanitari, tanto che le amministrazioni comunali delle grandi città e i governi si erano posti il problema fin dagli inizi del Novecento. L’autrice coglie tutti i significati politici, economici, sociali e culturali dell’azione di La Pira sindaco: il suo studio fa comprendere che aldilà del colore politico conta la statura e la capacità di risolvere i problemi che le classi dirigenti di quel difficile dopoguerra riuscirono a mettere al servizio del bene della città e del Paese.
Letizia Pagliai, laureatasi in Archivistica all’Università di Firenze, ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia all’Università di Pisa. Si occupa prevalentemente di storia sociale e culturale del XIX e XX secolo. Ha svolto attività di ricerca presso la Fondazione La Pira in occasione del Centenario della nascita (2004) partecipando al Convegno su Giorgio La Pira e il futuro europeo (Firenze, 2005) e al volume L’attesa della povera gente. Giorgio La Pira e cultura economica anglosassone.
Ha pubblicato Per il bene comune. Poteri pubblici ed economia nel pensiero di Giorgio La Pira (Polistampa, 2009), Giorgio La Pira e il “piano latte”. La funzione sociale della Centrale (Polistampa, 2010), ha curato Sismondiana (Polistampa, 2005) ed Esercizi Sismondiani 1970-2005 di Aldo G. Ricci (Polistampa, 2008).
Data recensione: 02/03/2010
Testata Giornalistica: Il Giornale di Ragusa
Autore: Gianfranco Di Martino