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Una storia che non vorremmo leggere, per le implicazioni negative che se ne traggono relative al nostro sistema universitario; ma che, forse, invece può fare del bene, può servire a spronare chi si scoraggia di fronte alle avversità

Una storia che non vorremmo leggere, per le implicazioni negative che se ne traggono relative al nostro sistema universitario; ma che, forse, invece può fare del bene, può servire a spronare chi si scoraggia di fronte alle avversità, agli ostacoli che spesso si frappongono tra la passione, la capacità e l’intraprendenza dei giovani e la loro possibile riuscita nel campo del lavoro. Guido Barbagli è oggi un luminare, un chirurgo di fama, attualmente direttore del Centro Internazionale di Chirurgia Ricostruttiva dell’Uretra, da lui fondato nel 1999 ad Arezzo, di cui abbiamo parlato anche sulle pagine di Toscana Qui (Saragosa, n.2/2008). Un uomo arrivato, quindi, che ha sentito il bisogno di scrivere le tappe della sua carriera davvero prestigiosa non tanto “fishing for complimentes”, come si suol dire, ma anzi per denunciare un diffuso degrado universitario che spesso penalizza e scoraggia gli studenti anche molto dotati di talento, come era lui ai suoi tempi. “Non arrendetevi di fronte alla casta” è il suo messaggio, contenuto nella narrazione in parte romanzata della sua vita, una storia personale, che si dipana dentro e fuori l’Università italiana. La crisi nell’università – rimarca Barbagli – è testimoniata dalla continua fuga di cervelli dall’Italia verso l’estero documentata dai nostri giornali.
Data recensione: 01/09/2009
Testata Giornalistica: Toscana Qui
Autore: ––