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È il primo romanzo di Bartoloni, figlio di un’ebrea tedesca e di un giornalista italo-argentino, vaticanista di lungo corso per la “France Presse” e collaboratore del “Corriere della Sera”.

È il primo romanzo di Bartoloni, figlio di un’ebrea tedesca e di un giornalista italo-argentino, vaticanista di lungo corso per la “France Presse” e collaboratore del “Corriere della Sera”.
Il rigogolo è un uccello che vola a Roma, nei pressi del Tevere: migra da solo e mai in gruppo. E lo stesso Bartoloni, in una intervista, ha spiegato il motivo della sua scelta: “Sono un essere socievole, ma allo stesso tempo individualista, quindi mi ispiro idealmente al rigogolo”.
La trama del racconto – tra fantasia, storia, aneddoti e tanta autobiografia – è imperniata sulla figura di un bimbo ebreo battezzato e cresciuto oltretevere e del suo peregrinare per mezza Europa, per risolvere il mistero sulla fine della sua famiglia.
La molla che ha spinto Bartoloni a questo racconto è nella dedica ai figli (“perché non dimentichino le radici”) e in questa frase della postfazione: “Roma, 7 luglio 2008, anniversario della morte di Frtiz Warschauer ad Auschwitz, ebreo e prigioniero politico, anniversario della morte del suo avo Benjamin a Dilingen, sul Danubio, nel 1708, libero o quasi dopo aver comprato la sua patente di “schutzjude” per sé e per i suoi discendenti. Ha pensato a loro il figlio dei loro figli, libero ma prigioniero del ricordo”.
Data recensione: 01/09/2009
Testata Giornalistica: Giornalisti
Autore: Mauro De Vincentiis