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Il vostro giornale è l’unico attento a queste tematiche e soprattutto non fornisce sull’argomento notizie flash, che durano un giorno. Ho lavorato per venti anni in una clinica universitaria ed ho recentemente raccontato la mia singolare esperienza in un

Il vostro giornale è l’unico attento a queste tematiche e soprattutto non fornisce sull’argomento notizie flash, che durano un giorno. Ho lavorato per venti anni in una clinica universitaria ed ho recentemente raccontato la mia singolare esperienza in un romanzo dal titolo significativo “Non sei nessuno” (Editore Polistampa, Firenze), che sta riscuotendo un ottimo successo di pubblico, essendo andato in ristampa dopo soli quattro mesi.Il male maggiore dell’università italiana si potrebbe riassumere in una frase che si sente pronunciare molte volte nei tribunali italiani “Interesse privato in atti pubblici”. La gestione delle cattedre e degli istituti universitari è troppo spesso caratterizzata da forti interessi privati. Invece, tutti avrebbero diritto di accedere o quantomeno tentare di accedere a posizioni universitarie con regole di trasparenza. Questo interesse privato in atti pubblici (una cattedra universitaria non è un dono di famiglia o un lascito dello zio) ha caratterizzato a volte episodi clamorosamente scandalosi. Ma il problema non è il singolo episodio. Questo “Interesse privato in atti pubblici” rappresenta l’humus sul quale si basa e si articola la struttura universitaria italiana, humus che si tramanda da generazione in generazione, da sede a sede, da cattedra a cattedra, da istituto a istituto. Non sarà facile sterilizzare questo terreno.  
Data recensione: 16/10/2009
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Guido Barbagli