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Praga e Venezia, due mondi lontani, due città magiche, affascinanti, misteriose, così diverse ma talvolta affini. È un curioso accostamento quello che ci offre Sergio Corduas nel saggio introduttivo al volume di

Praga e Venezia, due mondi lontani, due città magiche, affascinanti, misteriose, così diverse ma talvolta affini. È un curioso accostamento quello che ci offre Sergio Corduas nel saggio introduttivo al volume di Francesco Jappelli «Da Praga 1983-1988. Immagini di una topografia letteraria» (Edizioni Polistampa, 179 pp., 24 euro), opera che sintetizza in 72 fotografie in bianco-nero scattate negli anni 1983-88, il volto più nascosto, silenzioso e anticonvenzionale della Praga «normalizzata», temporalmente lontana dalla durezza dell’invasione russa del ’68. «Una città nevrotica – spiega Corduas, docente di lingua e letteratura ceca all’università Ca’ Foscari di Venezia - nevrotica quasi come Venezia». E continua: «Se di forme geometricamente regolari a Praga poco troviamo, a Venezia non ci sono quasi. I grandi e piccoli monumenti, le innumerevoli decorazioni di case anche nascoste, tutto è storto, sghembo, divinamente pensato, a mano fatto. E simbolo di qualcosa». Sembrano due città in movimento perpetuo, Praga e Venezia, palline da tennis roteanti che «nessuno prende e che stanno sempre girando. E questo non si può assolutamente dire, per esempio di Roma. Neppure di Parigi. Queste due inglobano il cerchio o il castrum e hanno ombelichi; quelle no». Le foto di Jappelli non ritraggono quindi una Praga magica o tragica ma una città irrequieta seppur ferma e chiusa. Esattamente come Venezia «pesciolina che si torce di un non so che» attorno a San Marco, «rettangolone che sta sì più o meno al centro ma un lato è fatto di cupole e cupolette che scivolano a destra in guglie dogali fin dentro l’acqua del bacino in cui finisce il canalazzo». Affascinante la conclusione: «Ex ombelichi nella Storia, non hanno ombelichi, né Praga né Venezia. E sono donne nervose, non molto materne».
Data recensione: 17/01/2009
Testata Giornalistica: Corriere del Veneto
Autore: Alessandro Tortato