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Dalla A di Allori alla Z di Zocchi. È pronta la prima catalogazione dettagliata di tutta la pittura nata a Firenze nel Seicento e nel Settecento come non si era mai vista. Sono 340 gli artisti

Firenze, 8 set. (Adnkronos) - Dalla A di Allori alla Z di Zocchi. È pronta la prima catalogazione dettagliata di tutta la pittura nata a Firenze nel Seicento e nel Settecento come non si era mai vista. Sono 340 gli artisti raccolti nei tre volumi del “Catalogo dei pittori fiorentini del ’600 e del ’700”, compilato per l’editore Polistampa dallo studioso Sandro Bellesi, docente di Storia dell’arte moderna all’Accademia di Belle Arti di Bologna, e introdotto da Mina Gregori, prima artefice della riscoperta del periodo. La scuola fiorentina, i circuiti della committenza nazionale ed estera, la vita e le opere dei maestri e dei minori del periodo più sottovalutato nell’evoluzione artistica della città gigliata tornano sotto i riflettori dopo i “secoli bui” trascorsi all’ombra del Rinascimento. “A partire dall’800 sia la critica d’arte che le istituzioni pubbliche – spiega Bellesi – hanno emarginato la produzione fra il tardo manierismo e gli inizi del neoclassicismo: la prima per spingere altre scuole con meno storia alle spalle, come la genovese o la napoletana, le seconde per cavalcare l’onda di Giotto e Michelangelo sulla spinta di un’attrattiva culturale sempre più internazionale. Ma la verità – prosegue – è che per i contemporanei Firenze era ancora il maggior punto di riferimento in materia, per gli italiani quanto per gli olandesi o gli inglesi. Il numero di 340 pittori attivi nel capoluogo toscano eguaglia infatti quello di Roma, già all’epoca enorme crocevia di artisti, mentre altre importanti scuole italiane, oggi famosissime proprio per quel periodo, ne contavano di fatto circa 100”.
Data recensione: 08/09/2009
Testata Giornalistica: Adnkronos
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