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Nel novembre 1553 ad Arezzo, fuori Porta San Lorentino, fu trovato un grande bronzo etrusco risalente al V secolo a.C., raffigurante una belva mitica, dalla triplice natura di leone, capra e serpente: la Chimera. Conservata nel museo archeologico di Firen

Nel novembre 1553 ad Arezzo, fuori Porta San Lorentino, fu trovato un grande bronzo etrusco risalente al V secolo a.C., raffigurante una belva mitica, dalla triplice natura di leone, capra e serpente: la Chimera. Conservata nel museo archeologico di Firenze, questa estate la Chimera è volata verso Los Angeles, dove è esposta (fino a febbraio) in una mostra al Paul Getty Museum. Per l’occasione, Mario Iozzo ha curato questo libro-catalogo per raccontarne la storia. A partire dal mito dell’eroe Bellerofonte, che la sconfisse cavalcando Pegaso, per poi risalirne le tracce fino a Omero e Esiodo o ai prototipi orientali e alla sua fortuna come figura decorativa nell’arte greca e italica.Una ricca carrellata di illustrazioni seguono la fortuna della chimera nei vasi greci, nelle gemme, negli anelli, nelle sculture e nei dipinti. Simbolo della forza bruta animalesca, vinta dal valore dell’eroe umano, la Chimera viene sfaccettata nel mito greco e quello etrusco, analizzata nei dettagli e nelle caratteristiche, cercando di conservare il senso di minaccia e di mistero che da sempre la accompagna. Inquadrando nei vari contesti storici e nella storia dell’arte, attraverso un percorso affascinante ed esauriente, quest’opera di straordinaria abilità tecnica, frutto probabilmente non di un singolo artista, ma di una bottega di squisiti artigiani, chissà se greci o “nostrani”. 
Data recensione: 12/09/2009
Testata Giornalistica: Il Domenicale
Autore: Fabio Canessa