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“Il mio diario, a me serve per esistere”. Da molti anni Maria Teresa De Chiara è impegnata a costruire “una rete di memoria” per noi distratti e per i posteri che vorranno sapere quale cultura si faceva in questi anni Firenze. La rete della memoria si fa

“Il mio diario, a me serve per esistere”. Da molti anni Maria Teresa De Chiara è impegnata a costruire “una rete di memoria” per noi distratti e per i posteri che vorranno sapere quale cultura si faceva in questi anni Firenze. La rete della memoria si fa scrittura. Ma poiché “dietro la pagina scritta si nasconde l’io”, l’autrice non esita a venire alla ribalta dando alla narrazione la forma di un diario in cui uno sguardo “obliquo illumina un vissuto d’incontri, sogni, avvenimenti, riflessioni”. In questi volumi, che abbracciano gli anni 1998 – 2003, il versante pubblico è dato soprattutto dalla frequentazione di alcuni circuiti culturali fiorentini come Leggere per non dimenticare e Pianeta poesia che consentono all’autrice di far dialogare la sicura eruzione classica con le ideologie deboli del nostro tempo ( fra gli interlocutori privilegiati Sergio Givone e Remo Bodei ). Nella rete del diario anche l’oscura quotidianità e la sorda frammentazione degli eventi acquistano senso finalizzato ad un progetto magari ignoto agli stessi attori... 
Data recensione: 01/07/2009
Testata Giornalistica: Il Grandevetro
Autore: ––