chiudi

Fra gli esercizi di stile e i generi letterari, il più trascurato e negletto risulta oggi l’arte della descrizione. Che pretende con precisione lessicale e limpidezza cristallina, per il gusto

Fra gli esercizi di stile e i generi letterari, il più trascurato e negletto risulta oggi l’arte della descrizione. Che pretende con precisione lessicale e limpidezza cristallina, per il gusto sublime di agganciare l’attenzione del lettore non con un plot avvincente, ma con il gusto dell’esattezza nella scelta dei vocaboli e la fluidità di una sintassi chiara ed elegante. Per cui bisogna far festa alla ristampa integrale della prima edizione di una chicca dimenticata della letteratura italiana, come il curioso racconto, datato 1868, che descrive, nei minimi particolari, una casa fiorentina dell’epoca.
Ne è autore Pietro Fanfani (1815-1879), filologo e romanziere fra i maggiori studiosi della lingua italiana, autore di un paio di storici vocabolari e purista convinto. Il quale immagina che, alla morte del padre, il buon Gualberto Guidi decida di vendere la casa di famiglia e di lasciare Firenze, amareggiato dal dissennato comportamento del malvagio fratello Federigo…
La casa in vendita viene minuziosamente raccontata in ogni dettaglio, dalla facciata alla cantina, senza trascurare arredi e oggetti di ciascuna stanza. Un pretesto, per Fanfani, di compilare un altro vocabolario travestendolo da racconto e di applicare il suo progetto didattico-letterario d’insegnare e imparare divertendosi.
Data recensione: 01/02/2006
Testata Giornalistica: Il Domenicale
Autore: Fabio Canessa