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Si fa presto a a dire appassionato di libri. Il bibliofilo è un collezionista e, nel caso dei soci che oggi costituiscono il il Gruppo dei Bibliofili pratesi, promotore di importanti pubblicazioni e riscoperte. Una su tutte

Si fa presto a a dire appassionato di libri. Il bibliofilo è un collezionista e, nel caso dei soci che oggi costituiscono il il Gruppo dei Bibliofili pratesi, promotore di importanti pubblicazioni e riscoperte. Una su tutte “L’antologia degli scrittori pratesi del Novecento”, opera unica nel suo genere che sarà presentata sabato prossimo a Prato in Palazzo Comunale. Edita da Polistampa, e curata da Ernestina Pellegrini e Francesco Gurrieri, la prefazione di Giorgio Luti, da poco scomparso. “Non ci fermeremo qui – dichiara il presidente dei Bibliofili Umberto Mannucci – andremo avanti con questa ricerca” che è nata con un obiettivo preciso. “In un momento come questo ci sembrava significativo un libro che parlasse dell’identità di Prato – aggiunge il presidente – un’opera basilare anche per le scuole che ha  richiesto due anni di lavoro”. Mesi e mesi per dar vita alle pagine che vanno da Malaparte, a Sem Benelli ad Ardengo Soffici fino ad arrivare ai più recenti Sandro Veronesi e Sandro Nesi. Un volume, a cui hanno contribuito Comune, Provincia, Fondazione Ente Cassa di Risparmio di Prato e Massimo Cecchi, figlio del bibliofilo fondatore Roberto Cecchi al quale l’opera è dedicata, che testimonia l’autentica passione per il libri e per Prato del Gruppo Bibliofili. Non è un caso che il Gruppo sia intitolato al noto bibliofilo pratese Aldo Petri, nato nel 1918  morto nel 1983 dopo una vita interamente dedicata all’appassionata attività di ricerca bibliografica e di collezionismo. Così come i Bibliofili pratesi, del quale è stato a lungo animatore. Costituito nel 1977 il Gruppo ancora oggi rappresenta un’eccellenza in città per il lavoro continuo di ricerca e il grande valore delle opere pubblicate. “La nostra soddisfazione oggi –continua Mannucci – è avere anche un gruppo di giovani tra i soci. Fino a 28 anni  hanno possibilità di aderire all’associazione praticamente gratis”. Ma non senza una motivazione precisa. “Definirsi appassionati di libri non vuol dire essere bibliofili – spiega Mannucci – bisogna essere amanti dei libri, possedere una biblioteca ed essere disponibili a supportare l’attività dell’associazione”. Niente di più di quel che è la bibliofilia: l’amore del libro che si traduce nella raccolta e bella cura di esemplari rari o particolare valore. E poter partecipare all’attività del Gruppo, con questa lista di pubblicazioni prestigiose, non é da tutti. Nella loro lunga bibliografia tanto per citare alcuni tutoli “Vita e avventure di Lazzarino da Tormes”  nella traduzione di Ferdinando Carlesi, in collaborazione con l’Accademia della Crusca; “Volgarizzamento della Farsalia di Lucano” del notaio pratese del Trecento ser Arrigo Simintendi; “Raccolta di piante delle principali città e fortezze del Gran Ducato di Toscana” di  Edouard Warren, “La voce antica di Prato nuovi testi” di Renzo Fantappiè, “Regia Carmina dedicati a Roberto D’Angiò re di Sicilia e di Gerusalemme” di Convenevole da Prato.
Data recensione: 22/02/2009
Testata Giornalistica: Il Nuovo Corriere
Autore: Camilla Bernacchioni