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Il Mediterraneo come il Lago di Tiberiade: un Mare di Galilea più grande, molto più grande, capace di unire con le proprie acque popoli e nazioni, di abbattere ogni barriera etnica e religiosa. Un sogno, un grande sogno

Il Mediterraneo come il Lago di Tiberiade: un Mare di Galilea più  grande, molto più grande, capace di unire con le proprie acque popoli e nazioni, di abbattere ogni barriera etnica e religiosa. Un sogno, un grande sogno, nella mente e nel cuore di un siciliano che certamente ha respirato nella sua giovinezza la cultura mediterranea assorbendone soprattutto il senso dell’apertura al dialogo, tanto che, una volta a Firenze, ha dato vita ai "Colloqui Mediterranei" e a tutte le azioni possibili e immaginabili per la pace nel mondo a partire dalla riconciliazione della «triplice famiglia di Abramo»: le tre grandi religioni monoteiste (ebraismo, cristianesimo, islam). Quel sogno rivive oggi nelle Lettere di Giorgio La Pira per la pace nel Mediterraneo (1954-1977), raccolte dalle Edizioni Polistampa (pagine 346, euro 16) con il sovrattitolo «Il grande lago di Tiberiade». Si tratta di 71 lettere e 25 altri documenti tra discorsi, interventi e articoli dell’ex sindaco di Firenze, in parte inediti, usciti dall’archivio della Fondazione La Pira, raccolti e introdotti da Marco Pietro Giovannoni. «La struttura del libro – spiega Giovannoni – è tesa a dare una panoramica generale della "politica mediterranea" di La Pira con l’intento di evidenziarne le tesi teoriche di fondo e alcune delle sue iniziative concrete che lo indussero a fare di Firenze un centro nevralgico importante di una originale elaborazione di politica internazionale e lo spinsero a divenire "pellegrino della pace" nelle aree più difficili del teatro della guerra fredda». Tra gli inediti anche la lettera al presidente egiziano Nasser (pubblicata in questa pagina), che risale al 22 febbraio 1958 e nella quale esplicitamente La Pira parla della propria visione teologica e del proprio personale punto di vista sul ruolo delle tre religioni che si riconoscono in Abramo ed in particolare l’islam.
Data recensione: 04/10/2006
Testata Giornalistica: Avvenire
Autore: Andrea Fagioli