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‘‘Mentre dura il mondo dura anco la nostra ignoranza, poco conosciamo gli altri e niente noi stessi. Verrà tempo che si spiegherà la tela, che si svolgerà il viluppo di questo cuore, s’aprirà il

Firenze, 27 mar. - (Adnkronos) - ‘‘Mentre dura il mondo dura anco la nostra ignoranza, poco conosciamo gli altri e niente noi stessi. Verrà tempo che si spiegherà la tela, che si svolgerà il viluppo di questo cuore, s’aprirà il nascondiglio di questo seno. Quell’ingegnoso nostro mattematico fiorentino si fa beffe di tutti gli antichi, che facevano il Sole nitidissimo e netto da qual si sia minima macchia, onde ne formarono il proverbio ‘Querere maculam in Sole’, pero’ egli con lo stromento detto da lui telescopio fa vedere che ha le sue macchie regolari, come per osservazion di giorni e mesi ha dimostrato. Ma questo farà più veramente Iddio, perché ‘Coeli non sunt mundi in conspectu eius’, se si troveranno le macchie né Soli de’ giusti, pensate voi, se si troveranno nelle Lune de gli instabili peccatori’’. È questo un brano di una inedita predica antigalileiana pronunciata nel 1614 dal domenicano Raffaello delle Colombe la quale appare oggi, con molte altre finora poco o per niente conosciute agli stessi specialisti, nel saggio divulgativo dello storico Luigi Guerrini ‘‘Galileo e la polemica anticopernicana a Firenze’’ (Polistampa, pagine 144, euro 14). Il volume si concentra sul quinquennio dal 1610 al 1615, studiando le radici del cosiddetto primo processo romano, e su quello dal 1620 al 1625, quando la disputa fra Galileo e la Chiesa raggiunse livelli di scontro; ma le maggiori novità di ricerca riguardano soprattutto il primo periodo. In seguito all’enorme successo del ‘‘Sidereus Nuncius’’ (1610), Galileo lascia Padova e la Repubblica veneta rientrando a Firenze come filosofo e matematico del Granduca di Toscana. Apparentemente lo scienziato pisano è in patria uno degli uomini più apprezzati e a Firenze gli vengono tributati onori e privilegi. (segue)SCIENZA: ALLA LUCE INEDITE PREDICHE CONTRO GALILEO DEL PERIODO 1610-1615 (2)
(Adnkronos) - Nella realtà, ‘‘quell’ingegnoso Mattematico Fiorentino’’ è anche molto odiato: in certi strati del clero e della nobiltà cittadina si nascondono alcuni dei suoi più acerrimi nemici. Uno tra questi è il frate domenicano Tommaso Caccini, ‘figlio’ del convento cittadino di San Marco, ma predicatore in Santa Maria Novella: denuncia Galileo al Tribunale romano dell’Inquisizione, accusandolo di sostenere la dottrina copernicana. Guerrini dimostra che, per quanto rivesta un ruolo importante all’interno della polemica contro Galileo, Caccini non ne è il principale promotore né il primo ispiratore. Luigi Guerrini, dottore di ricerca in Storia della Scienza all’Università di Firenze e già autore di decine di monografie e articoli, nell’anno galileiano ha concepito questa pubblicazione non solo come un contributo scientifico originale, ma anche come istruttiva e agile lettura destinata al grande pubblico.
Data recensione: 27/03/2009
Testata Giornalistica: Adnkronos
Autore: ––