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Leggendo il volume di Roberto Giovannelli mi è venuto in mente il Viaggio intorno alla mia camera, di Xavier de Maistre: una sorta di di lungo percorso all’interno di uno spazio circoscritto con cui ebbe inizio un vero e

Leggendo il volume di Roberto Giovannelli mi è venuto in mente il Viaggio intorno alla mia camera, di Xavier de Maistre: una sorta di di lungo percorso all’interno di uno spazio circoscritto con cui ebbe inizio un vero e proprio «topos» nella tradizione culturale europea. Il mondo entro il quale si muove, quello della gloriosa Accademia Fiorentina di Belle Arti, è in fondo un mondo circoscritto, espressione di una cultura allo stesso tempo locale e internazionale.  Sfilano davanti a noi personaggi di rilievo, come Canova o Fattori e personaggi minori come come quell’Enrico Pollastrini, voce viva nel declinante primato culturale di Firenze. Giovannelli ci aiuta a capire e a recuperare un mondo che ha lasciato una viva eredità di affetti e di cultura, in un momento in cui il localismo si avvia a d essere considerato come un fenomeno peculiare dell’intera civiltà europea.  Ove, a questo proposito, ci si ponga la domanda se Piero Benvenuti sia un artista di provincia o un artista di livello europeo, che si colloca a fianco dei grandi rappresentati del Neoclassicismo, io proporrei una risposta: Benvenuti è un’artista che riesce a trascendere ala sua formazione locale, inserendola in un contesto più vasto, nel quale la sua identità aretina non viene meno ma si esalta. Ma tale risposta mi è venuta leggendo il libro di Giovannelli, stimolato dalla sua capacità di partire dal «particolare» per arrivare a più vasti approdi, a più vaste dimensioni. Il nudo in scena. Due passi con Pietro Benvenuti nella fiorentina accademia delle Belle Arti, di Roberto Giovannelli, 252 pp, Polistampa, Firenze 2008, euro 18,00
Data recensione: 01/03/2009
Testata Giornalistica: Il Giornale dell’Arte
Autore: Fabrizio Lemme