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Se Firenze è un centro di cultura internazionale e custodisce numerosi capolavori nei propri musei statali, dobbiamo ringraziare Anna Maria Luisa de’ Medici, il suo amore per l’arte e il grande affetto che nutriva per la città.

Se Firenze è un centro di cultura internazionale e custodisce numerosi capolavori nei propri musei statali, dobbiamo ringraziare Anna Maria Luisa de’ Medici, il suo amore per l’arte e il grande affetto che nutriva per la città. Fu lei infatti, nel 1737, a vincolare allo Stato di Toscana l’intero patrimonio della sua famiglia.
Il governo del Granducato stava infatti per passare dalle mani dei Lorena e Anna Maria Luisa, nell’atto noto come «Patto di famiglia», stabilì che mai nessun oggetto d’arte appartenuto ai Medici avrebbe dovuto oltrepassare l’Arno: le collezioni sarebbero dovute rimanere sempre a Firenze, «a ornamento dello Stato e a godimento dei forestieri».
Questa storica figura femminile è stata celebrata a Firenze il 18 febbraio, giorno della sua morte, con un convegno a Palazzo Vecchio in cui la sua vita e le sue gesta sono state discusse e approfondite da studiosi d’arte e di diritto.
Leggere gli interventi dei relatori, raccolti nel volume Anna Maria Luisa dei Medici. Elettrice Palatina. Atti delle celebrazioni 2005-2008 (edizioni Polistampa, pagine 160, euro 15) è un’occasione per conoscere qualcosa in più su questo personaggio unico. Gli esperti ci raccontano della sua infanzia, del suo matrimonio senza figli con Giovanni Carlo Guglielmo I, principe elettore del Palatinato, del suo impegno a tutela dei beni artistici di Firenze fino alla sua morte nel 1743, dovuta a una misteriosa malattia. Molti interventi si soffermano ovviamente sulla stesura del «Patto di Famiglia», con cui la Principessa, ultima della sua nobile casata, impedì la dispersione di un vero e proprio tesoro fatto di «gallerie, quadri, statue e biblioteche».
L’atto, che ella confermò anche nel suo testamento, entrò in vigore alla sua morte e permise di fatto a Firenze di restare, com’è tutt’oggi, una città unica ala mondo.
La pubblicazione è curata da Anita Valentini, docente di Storia della pittura all’Università internazionale dell’arte, e consulente storico dell’arte dell’assessorato alle Feste e Tradizioni di Firenze, nonché autrice di numerose pubblicazioni sulle opere di grandi artisti fiorentini.
Il volume raccoglie gli atti dei convegni dal 2005 al 2008 con contributi, oltre a quelli di Anita Valentini, di Alberto Bruschi, Monica Bietti, Maria Teresa Guerra Medici, Emma Catarci, Renate Wendt, Winfried Lehmann, Maria Vittoria Colonna Rimbotti, Monsignor Angelo Livi, Franca Arduini, Stefano Casciu, Edoardo Speranza, Cristina Acidini, Antonia Ida Fontana, Paola Grifoni, Mirella Branca, e con una presentazione di Eugenio Giani.
Ma in questi giorni Anna Maria Luisa De’ Medici viene ricordata anche in una mostra in corso a Firenze. L’esposizione, a cura di Vincenzo Buongiovanni, si intitola Scultura toscana del ’900, con un omaggio a Anna Maria Luisa de’ Medici Elettrice Palatina ed è ospitata presso il V.B. Art Center in via Cavour 35. La mostra resta aperta fino al 10 marzo con orario 10-13 e 16-19,30 (giorni feriali). Per appuntamento si può telefonare al 340-7206188.
Data recensione: 22/02/2009
Testata Giornalistica: Toscana Oggi
Autore: ––