chiudi

PER NOI de «La Nazione», ma anche per altri colleghi fiorentini, era Gordon, come l’eroe dei fumetti. A chiamarlo Goggioli ci si smarriva. Gordon: sempre pronto a decidere, a intervenire, a rafforzare il suo gruppo di

PER NOI de «La Nazione», ma anche per altri colleghi fiorentini, era Gordon, come l’eroe dei fumetti. A chiamarlo Goggioli ci si smarriva. Gordon: sempre pronto a decidere, a intervenire, a rafforzare il suo gruppo di lavoro e a lasciarlo vivere. Gruppo per dire la redazione sportiva, Raffaello Paloscia in testa.
È STATO proprio Paloscia, in tandem con Massimo Sandrelli, a scrivere un libro su di lui, intitolato semplicemente «Giordano Goggioli», Edizioni Polistampa. Il sottotitolo dice: atleta, giornalista, dirigente. Chi scrive, e che rivendica con sfacciato orgoglio di avere avuto l’idea del soprannome Gordon, ma più che un soprannome era quasi, diciamo, un titolo nobiliare nel giro del giornalismo, chi scrive comincerà dalla seconda voce del sottotitolo, quella che dice: giornalista. Scriveva, senza essere mai caritatevole con la Fiorentina, spesso anzi velenoso, e con i dirigenti viola, e dirigeva.
IL NOSTRO giornale come è fatto ora il lunedì, ossia con resoconti lunghi o brevi su decine e decine di partite in tante edizioni, lo aveva impiantato lui tanti anni fa. Direttore era Alfio Russo, signore siciliano che di sport, soprattutto di calcio, non si interessava mai, parole sue. Però non lasciò parlare a vuoto Goggioli, quando ebbe sotto gli occhi il progetto della nuova edizione sportiva del lunedì: capì a colpo che avrebbe fatto vendere più copie dappertutto, e disse subito di sì. Fu un successo, che del resto continua ancora, e al quale Paloscia stesso ha contribuito per tanti anni, notte dopo notte, come vice di Gordon con ampi poteri. Gordon aveva scelto i suoi uomini e si fidava, punto e fine. Il suo nome, insieme con quello del nostro giornale, fece veramente il giro del mondo quando Gordon lanciò l’idea, incredibile, delle Olimpiadi a Firenze.
FU UNA SPECIE di provocazione, o un atto d’amore, o un lampo che nessuno avrebbe appunto ignorare. Era infatti il 1966, l’alluvione era passata da poco, ma Firenze chiedeva la candidatura per i Giochi del 1976. Forse era un’utopìa, non sfuggita del resto a Goggioli stesso, ma il fatto è che Avery Brundage, presidente del comitato internazionale olimpico, venne a Firenze per rendersi conto. Lui stesso capiva che dopo quel disastro Firenze non avrebbe potuto attrezzarsi per le Olimpiadi, ma volle rendere omaggio all’idea. In cambio delle mancate Olimpiadi, Gordon ottenne fondi, tanti, per arricchire gli impianti sportivi fiorentini, tra cui il Palazzo dello Sport e la piscina Costoli. Era così. Senza mezze misure. Massimo Sandrelli lo accompagnò in tante trasmissioni tv e in tante iniziative rivolte a cambiare veramente Firenze in favore di chi fa sport. I risultati si vedono. Prima di passare al giornalismo aveva giocato a pallanuoto nella Rari Nantes Florentia ed era stato capitano della nazionale. Un campione tra i campioni. Per meno, non si metteva mai.
Data recensione: 30/12/2008
Testata Giornalistica: Fiorentina.it
Autore: Giampiero Masieri