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Un piccolo borgo di case arroccate intorno all’antico castello, in mezzo ad un mare ordinato di campi e terrazzamenti, tagliato in due dal torrente Marina. In evidenza ancora i segni della centuriazione romana.

Un piccolo borgo di case arroccate intorno all’antico castello, in mezzo ad un mare ordinato di campi e terrazzamenti, tagliato in due dal torrente Marina. In evidenza ancora i segni della centuriazione romana. È irriconoscibile Calenzano nella foto aerea del 1954 pubblicata nelle prime pagine del volume La Campagna, l’industria e la città. Si parla di un paese che negli ultimi cinquant’anni ha visto cambiare radicalmente il proprio aspetto, trasformandosi da borgo rurale - oggi dell’antico paesaggio agreste sono rimasti solo gli olivi - a piccola cittadina industriale e polo del terziario avanzato. Il libro, promosso dal comune di Calenzano e curato dal presidente dell’Istituto Storico della Resistenza Ivano Tognarini, raccoglie le testimonianze di coloro che hanno vissuto i cambiamenti epocali degli anni Cinquanta e Sessanta: il passaggio dei contadini dalla campagna alle fabbriche pratesi, la guerra partigiana e l’occupazione tedesca, la nascita della Repubblica, la democratizzazione del sistema politico con l’avvento della società del benessere e dei consumi, i benefici dell’istruzione pubblica etc. Una storia che prende le mosse dagli ultimi mesi di guerra, quando il territorio di Calenzano diventa il crocevia della forze antifasciste che si muovono in Calvana e sul Monte Morello, per svilupparsi nei primi anni Cinquanta con l’arrivo di alcune importanti aziende come la Florenz, la Manetti e Roberts, la Roller e la Permaflex. Al tumultuoso sviluppo manifatturiero e alla progressiva urbanizzazione della campagna si contrappone il declino del settore agricolo e della mezzadria, le cui miserie trovano conforto nel lavoro di Don Milani, che fino al trasferimento a Barbiana nel 1954 è il priore della parrocchia di San Donato. Nel periodo preso in esame, Calenzano si distingue anche per la vivacità del tessuto associazionistico e il dinamismo delle società cooperative: molto intensa anche l’attività politico-sindacale, in cui spicca l’azione degli uomini e delle donne del Pci, punto di riferimento per un’esperienza politica che arriva fino alle soglie del terzo millennio.
Data recensione: 01/10/2008
Testata Giornalistica: Microstoria
Autore: Ivano Tognarini