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Un conclave che non vuol finire elegge infine un Papa nero, che sceglie di chiamarsi Ireneo, si prende un segretario ebreo, fa cardinale una suora, indice un Concilio per grandi riforme e si dimette prima di celebrarlo

Un conclave che non vuol finire elegge infine un Papa nero, che sceglie di chiamarsi Ireneo, si prende un segretario ebreo, fa cardinale una suora, indice un Concilio per grandi riforme e si dimette prima di celebrarlo: al suo posto verrà eletto il prelato dell’Opus Dei. Questi sono i commenti dei cardinali in concistoro al momento della «rinuncia»al pontificato: «Ma che dice Santo Padre! – O mio Dio, ci mancava anche questa! – Ho sentito bene? – Ma porcaccia miseria! – Shit! – Oh putain! – Uee, ma chiss’è pazz! – Verdad, està loco, està loco!». Un vaticano esattissimo e fantastico fa da sfondo al romanzo autobiografico e opera prima di Bruno Bartoloni, vaticanista di lunghissimo corso: è stato corrispondente della France Presse per 45 anni e collabora al Corriere della Sera da 33. Il rigogolo del titolo è un uccellino che fa capolino tra le pagine come a tenere unita la trama del racconto, essendo stato visto per la prima volta dal protagonista bambino nei giardini vaticani. Bruno Bartoloni è figlio di un’ebrea tedesca e di un giornalista italo-argentino, proprio come il protagonista che si chiama Trof argentino e diventa segretario del Papa. Nel racconto c’è una componente scherzosa, che l’autore affida alla propria verve linguistica da sempre apprezzata dai colleghi e che ora passa indenne – anzi migliorata – nella pagina scritta, e c’è una parte seria che riguarda la storia tragica della famiglia di Trof, travolta dalla Shoah. Nel romanzo come nella realtà, la mamma e i nonni paterni si erano fatti inutilmente battezzare per sfuggire alla persecuzione.
Data recensione: 23/12/2008
Testata Giornalistica: Il Corriere della Sera
Autore: Luigi Accàttoli