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Il programma “Mai visti”, avviato nel 2001, intende innanzitutto far conoscere, a rotazione, mediante piccole esposizioni con ingresso gratuito, i dipinti e la grafica custoditi nei depositi della Galleria degli Uffizi

Dipinti, disegni, oreficeria e glittica dalle collezioni medicee Il programma “Mai visti”, avviato nel 2001, intende innanzitutto far conoscere, a rotazione, mediante piccole esposizioni con ingresso gratuito, i dipinti e la grafica custoditi nei depositi della Galleria degli Uffizi che, pur di alta qualità artistica, non possono essere accolti, per motivi di spazio e di gestione, nell’esposizione permanente del museo. Lo scopo è permettere al pubblico e agli studiosi di godere di opere d’arte altrimenti invisibili, “mai viste” appunto, ampliando la propria cultura iconografica: di particolare rilievo e risonanza le edizioni dedicate alle nature morte e ai trionfi di frutta e fiori nonché al nudo nella sua rappresentazione sacra e profana. Di grande successo l’edizione speciale dei “Mai visti” eccezionalmente dedicata a opere contemporanee: la selezione di autoritratti di artisti – quali Balla, De Chirico, Léger, Mafai, Matisse, Picabia, Rosai, Turcato e Vedova – provenienti dalla collezione Raimondo Rezzonico, acquisiti dalla Galleria degli Uffizi per arricchire la collezione – unica al mondo – di effigi d’artisti dipinte da essi medesimi, iniziata nel Seicento dal Cardinale Leopoldo e custodita nel Corridoio Vasariano.
La mostra di quest’anno, curata da Valentina Conticelli, s’impernia su di una splendida testa di Medusa di scuola fiamminga che nel Settecento fu ritenuta addirittura un’opera perduta di Leonardo. Intorno a questo dipinto, di grande bellezza anche se non ascrivibile alla mano del maestro vinciano, la mostra costituisce un affascinante itinerario attraverso testimonianze archeologiche, grafiche, pittoriche, oggetti d’oreficeria, glittica, numismatica e corredo militare, che illustrano la fortuna del soggetto mitologico della Medusa in rapporto al collezionismo mediceo. L’allestimento dell’esposizione, innovativo e coinvolgente, si avvale di videoproiezioni che esaltano la spettacolarità del soggetto e il suo mistero.
Data recensione: 01/12/2008
Testata Giornalistica: InContatto
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