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FIESOLE – Una trentina di quadri, realizzati sia su tela sia su “denim”, che si snodano attraverso le sale del museo Archeologico di Fiesole in un percorso che unisce l’arte contemporanea alle vestigia del passato: è la mostra Anatomie dell’anima di Elisa

Apre venerdì la mostra dei quadri dell’artista Elisabetta Rogai. Esposto anche il ritratto della FallaciFIESOLE – Una trentina di quadri, realizzati sia su tela sia su “denim”, che si snodano attraverso le sale del museo Archeologico di Fiesole in un percorso che unisce l’arte contemporanea alle vestigia del passato: è la mostra Anatomie dell’anima di Elisabetta Rogai, che aprirà i battenti venerdì alle 17. L’evento sarà tenuto a battesimo dal ministro per i Beni e le attività culturali, Sandro Bondi. La presentazione sarà affidata a Cristina Acidini, soprintendente speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico, e per il polo museale fiorentino. Faranno gli onori di casa il sindaco di Fiesole, Fabio Incatasciato, e l’assessore comunale alla cultura, Paolo Becattini, e prenderà la parola anche la storica dell’arte Litta Medri. La mostra sarà visitabile fino all’8 febbraio (dalle 10 alle 16, tranne martedì e mercoledì) al museo, in via Portigiani 1.
La mostra – pianificata dal console generale della Colombia Gianni Lusena e realizzata con il contributo della Cassa di Risparmio di Firenze, azienda vinicola “Tiberio”, “Anonimo Orologi” e “Stefano Berner” - è stata curata da Alice Barontini così come il catalogo edito da Polistampa. “È un momento fondamentale della mia vita di artista – spiega Elisabetta Rogai – perché dopo gallerie e luoghi istituzionali, per la prima volta le mie opere vengono esposte in un museo e sembrano convivere con pezzi di epoca etrusca, romana e longobarda conservati nelle sale. Un esempio di come contemporaneità e antichità possano coesistere e completarsi senza sovrapporsi. Abbiamo scelto Anatomie dell’anima come titolo perché sento che sulla tela è possibile portare non solo i volti e le figure ma soprattutto lo spirito e l’interiorità delle donne, che restano i miei soggetti prediletti”. Da un punto di vista tecnico, infatti, l’esposizione fiesolana mostra come la pittura di Elisabetta Rogai stia evolvendo verso un figurativo sempre più volto all’informale, con grandi pennellate che sembrano sondare l’animo delle modelle rappresentate. Questo viene analizzato e indagato in ogni sfaccettatura, senza però perdere la piacevolezza del disegno. Per l’occasione, inoltre, al museo archeologico di Fiesole sarà esposto il dipinto di Oriana Fallaci che la Rogai ha realizzato dopo la scomparsa della scrittrice.
Data recensione: 06/01/2009
Testata Giornalistica: Il Nuovo Corriere
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