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Solo chi fa grandi sogni riesce in grandi imprese. E Elisabetta Rogai, pittrice dalla tenacia che non conosce confini, ha chiesto e ottenuto che a inaugurare la sua prossima mostra personale a Fiesole intervenga il ministro per i Beni e le Attività Cultur

Sarà il ministro Sandro Bondi a inaugurare, venerdì prossimo a Fiesole, la mostra «Anatomie dell’anima». Una trentina di dipinti svelano un viaggio introspettivoSolo chi fa grandi sogni riesce in grandi imprese. E Elisabetta Rogai, pittrice dalla tenacia che non conosce confini, ha chiesto e ottenuto che a inaugurare la sua prossima mostra personale a Fiesole intervenga il ministro per i Beni e le Attività Culturali, Sandro Bondi. Il vernissage è fissato per venerdì prossimo, 9 gennaio, alle 17, al Museo Archeologico di Fiesole, in via Portigiani 1, dove l’arte contemporanea dell’artista fiorentina farà pendant con i canoni di quella etrusca e romana. Non sarà uno «scontro» tra millenari canoni di bellezza, ma un «incontro» di sensibilità, considerato che il linguaggio scelto dalla Rogai per le sue espressioni artistiche risente moltissimo del modo di «vedere» la realtà delle cose, ma soprattutto, delle persone. E indiscutibilmente Elisabetta Rogai è maestra nel riproporre figure femminili, con tutto il fascino, la seducente attrazione e il mistero che ne consegue. Perché le donne di Elisabetta non sono solo corpi ma anche introspezioni, rese con il codice della pittura e del colore. Elisabetta infatti scava, e da ognuna delle figure proposte ricava «Anatomie dell’anima»... da cui il titolo della mostra. Non a caso, infatti, il punto di partenza della mostra di Elisabetta Rogai è proprio questo: una promenade attraverso una trentina di dipinti di dimensioni ragguardevoli che raffigurano donne e la loro essenza. A questi si aggiunge il ritratto postumo di Oriana Fallaci che Elisabetta Rogai realizzò (e donò) poco più di due anni fa e che normalmente è custodito a Palazzo Cerretani che la Regione Toscana utilizza per le esposizioni. Il dipinto, messo a disposizione del presidente del Consiglio Regionale, Riccardo Nencini, sarà una sorta di biglietto da visita della mostra che si protrarrà fino all’8 febbraio e sarà organizzata «per cromie». «In ogni stanza – ha detto la pittrice – dominerà un colore cui corrisponde uno stato dell’anima. Per esempio nell’ultimo ambiente – ha proseguito – ci saranno dipinti dai colori eterei, poco pronunciati. Sono le atmosfere che prediligo in questo periodo, quando cioè penso che l’anima non si debba coprire per mostrarsi quello che è. Ed è per questo che anche la pittura deve respirare, senza dar adito ad ambiguità ma puntare a un obiettivo preciso in maniera determinata. Attraverso questa mia mostra – ha aggiunto la pittrice – vorrei riuscire a trasmettere un messaggio, cioè che deve tornare in ognuno di noi la voglia di donarsi, di darsi di più all’altro. Altrimenti non c’è scampo. Avere attenzione per il prossimo e darsi senza chiedere niente in cambio sembra diventato un lusso, invece deve tornare a essere la normalità. Vedremo se riuscirò... a farmi capire». L’idea della mostra – i dipinti di Elisabetta Rogai, tra cui molti nudi mai volgari, trasudano contemporaneità in un luogo dove normalmente i criteri artistici sono quelli di due/tre millenni fa – è del console della Colombia, Gianni Lusena; poi però l’artista ha fatto tutto da sé. Ha personalmente selezionato i dipinti da mostrare – affinché «spiegassero» in maniera inequivocabile il viaggio introspettivo che l’artista sta compiendo da anni – e ha supervisionato le fasi organizzative dell’evento, dalla redazione del catalogo (in italiano e in inglese) edito da Polistampa fino all’impresa di riuscire a portare il ministro Bondi fino a Fiesole. In questa mostra – con cui l’artista festeggia dieci anni di esposizioni – hanno avuto un ruolo determinante sia il sindaco di Fiesole, Fabio Incatasciato, sia l’assessore alla Cultura, Paolo Becattini, nonché la curatrice, Alice Barontini, e la soprintendente speciale per il Polo Museale Fiorentino, Cristina Acidini, il cui intervento venerdì aprirà di fatto la mostra.
Data recensione: 06/01/2009
Testata Giornalistica: Il Giornale della Toscana
Autore: Marco Ferri