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PISTOIA. Di tanti modi di scrivere le storia, dalla presentazione di reperti e documenti inediti al romanzo storico, eccone uno davvero inusitato, per non dire nuovo: narrarla unicamente attraverso immagini grafiche. E’ il caso di “Iconografia di Pistoia”

PISTOIA. Di tanti modi di scrivere le storia, dalla presentazione di reperti e documenti inediti al romanzo storico, eccone uno davvero inusitato, per non dire nuovo: narrarla unicamente attraverso immagini grafiche. E’ il caso di “Iconografia di Pistoia”, un accurato volume di Mario Lucarelli, edizioni Polistampa, pensato come strenna natalizia 2008 da Vibanca, la Banca di credito cooperativo di San Pietro in Vincio. Presente l’autore, il libro è stato tenuto a battesimo martedì sera, alla Biblioteca San Giorgio, dal presidente Vibanca, Patrizio Rosi, da Andrea Ottanelli e di Giuseppina Carla Romby, autrice anche di note introduttive.  Come recita il sottotitolo, qui scompare la firma del singolo studioso, interprete dei fatti, per lasciare spazio ad innumerevoli artisti che, con la loro grafica, hanno narrato l’evoluzione della nostra città “nelle stampe dal XV al XIX secolo”. Mario Lucarelli, che peraltro è il proprietario della collezione riprodotta, non ha fatto altro che coordinare le tante immagini in un accurato percorso di quasi cinquecento anni, fermi restando la puntualità, l’opportunità ed il rigore delle descrizioni delle notizie con cui ci presenta ogni singola visione. Monumenti, personaggi, eventi sono via via dichiarati da una propria, apposita scheda. Sono come pezzi di un complesso e vasto mosaico, utili all’insieme della rappresentazione, ma pure singolarmente, ed immediatamente, riconoscibili e godibili; tanti anelli di una storia concatenata. Applaudito a più riprese, alla fine l’autore si è emozionato ed ha pianto.  «Rispetto alla mia precedente edizione, del 1995 - aveva esordito - ho aggiunto quaranta incisioni e sistemato il tutto in ordine cronologico. Riannodando la storia, ho pensato alle istituzioni, ma considero anche questo mio impegno come la realizzazione di un album di famiglia».  A mettere Lucarelli sugli allori ha pensato pure Natale Rauty in presentazione: «È un’opera di cultura - ha scritto -, ben oltre il collezionismo, uno studio approfondito sul piano scientifico e storico; inaspettata fonte documentaria dell’evoluzione della forma urbana e del territorio di Pistoia».  Dovere di cronaca. Il pur ampio auditorium della San Giorgio non è bastato a contenere tutti gli intervenuti. Se ne è rallegrato l’avvocato Rosi, presidente Vibanca, ribadendo l’attenzione al territorio del suo istituto di credito. «Abbiamo celebrato Pistoia attraverso i suoi artisti, Jorio Vivarelli in particolare, e attraverso i suoi monumenti anche minori - ha sottolineato - Aggiungiamo oggi un ulteriore omaggio alla città, ospitando, tramite Lucarelli, tanti artisti che l’hanno ammirata e raccontata con arte grafica».  «Ma forse non è abbastanza sfogliare il libro ed ammirarne le riproduzioni - ha ripreso Ottanelli - meglio cercare, nel loro procedere, quale identità di Pistoia ci possano rivelare. Il fascino e la poesia che ci suggeriscono sono i benvenuti, ma interroghiamole come guida in un percorso, esaltante, alla ricerca della nostre radici».  A sua volta, Carla Romby ha perlato di “incantamento”, di fronte ad una Pistoia vista “da lontano”, poi da vicino, ed ancora “dentro le mura”. «Dimostrano - ha fatto notare - una città abitata, tra architetture sobrie, imponenti antiche e moderne, ed architetture dell’utile; una città che cambia, al centro di una campagna ordinata e produttiva. Sono immagini che accompagnano il nostro quotidiano per non farci sentire estranei».  Appunto, questo libro merita un podio nella biblioteca di casa. Considerato il particolare approccio alla storia, e la piacevolezza unita al rigore della ricerca, si può parlare di roba da collezionisti.
Data recensione: 18/12/2008
Testata Giornalistica: Il Tirreno
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