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Il regalo di Natale di Firenze ha per titolo: Medusa. Il mito, l’antico e i Medici. Infatti, con ingresso gratuito, nella la Sala delle Reali Poste della Galleria degli Uffizi inizia domani l’ottava edizione dei

«Volgiti ’n dietro e tien lo viso chiuso;
che se ’l Gorgon si mostra e tu ’l vedessi,
nulla sarebbe di tornar mai suso».Il regalo di Natale di Firenze ha per titolo: Medusa. Il mito, l’antico e i Medici. Infatti, con ingresso gratuito, nella la Sala delle Reali Poste della Galleria degli Uffizi inizia domani l’ottava edizione dei “mai visti”.
Grazie al sostegno economico dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, ogni anno viene allestita una raffinatissima mostra, con tutti i contenuti della tradizione della Galleria, ma con il pregio di larga diffusione per una sempre maggiore conoscenza della storia della cultura figurativa attraverso opere poco note, se non sconosciute, perché conservate nei depositi.
Dopo le prime sette edizioni antologiche e a tema, con questa mostra prende il via un nuovo ciclo che, continuando ad attingere alle stanze precluse ai visitatori, costruirà intorno al fulcro, una o poche opere non esposte, pensieri alla cui illustrazione concorreranno capolavori provenienti da fuori le mura della Galleria.L’esposizione del 2008 parte dalla Testa di Medusa di scuola fiamminga attribuita nel Settecento a Leonardo da Vinci ed esposta per oltre un secolo in Galleria.
Un errore dovuto “al solito ben informato Giorgino” che riferendo di una tavola del Maestro da Vinci, ne forniva descrizione tale da indurre l’attribuzione al capolavoro ritenuto perduto. 
Un allestimento innovativo dove la curatrice Valentina Conticelli ha realizzato un percorso, integrato da videoproiezioni, che vi stupirà perché oltre alla pittura ne fanno parte reperti archeologici, glittici, grafici, orafi, numismatici e di corredo militare sottolineando come il soggetto mitologico di Medusa abbia raggiunto ogni espressione del collezionismo mediceo.

Mostra per appasionati e studiosi, ma con il pregio di fornire strumenti interpretativi anche per i ragazzi, in visita con la famiglia, sia per la lettura iconografica che per quella storico artistica.
Antonio Natali, direttore della  Galleria degli Uffizi, sottolinea:“È alla fine, lo stesso concetto sotteso alla collana della Città degli Uffizi, che proprio in questo 2008 ha preso le mosse a Figline Valdarno. Nei luoghi intorno a Firenze (ma anche in quelli di Firenze stessa, quando si vorrà capire che tanti ce ne sono bisognosi d’una più diffusa conoscenza) saranno allestite esposizioni che – partendo da opere pur sempre ospitate nei depositi del museo e a quei luoghi medesimi strettamente legate – inducano a una più matura coscienza storica del nostro patrimonio; che non è soltanto quello divulgato dalla comunicazione televisiva e ormai logorato dall’abuso. C’è, oltre i miti consacrati dall’imprenditoria turistica, un universo che pare strano dover riconoscere trascurato (se non addirittura ignoto) in un paese come il nostro, in cui s’ostenta la consapevolezza di solide risorse economiche fondate sull’eredità tramandataci. Coi ’mai visti’ e con La città degli Uffizi s’intende contribuire al risarcimento della memoria e della dignità d’innumeri beni (siano essi opere o luoghi), che, quantunque d’altissimo tenore, rischiano di sprofondare in un oblio sempre più impenetrabile, per l’impossibilità ch’essi soffrono di competere con la fama d’icone che la civiltà del profitto ognora glorifica”.



Sul mito di Medusa, la Curatrice spiega: “A partire dal Rinascimento i Medici possedettero alcune delle opere d’arte più significative: la Tazza Farnese, un dipinto di Leonardo citato da Vasari, la Gorgone fusa da Cellini per il suo Perseo e lo scudo del Caravaggio. Oltre a tali lavori molto celebri, il tema di Medusa ricorre in tutte le tipologie artistiche delle collezioni del casato fiorentino e proprio per le sue valenze simboliche compare a volte come emblema dei membri più importanti della famiglia”.
E sui significati attribuiti nell’antichità, continua: “Una fanciulla bellissima violata da Nettuno e trasformata da Minerva in una creatura mostruosa, o come spaventoso attributo della dea della sapienza che rappresenta il pietrificante potere della saggezza sugli ignoranti; oppure ancora nelle mani di Perseo che usa la testa della Gorgone come arma contro i nemici. La forza simbolica delle possibili interpretazioni del mito e la potenza icastica della testa orrifica possedevano dunque un’attrattiva molto forte: l’antica immagine permetteva di trasmettere diversi contenuti e rappresentava quindi una risorsa facilmente plasmabile per le variegate esigenze della cultura letteraria e figurativa legata agli ambienti di corte e per la celebrazione del principe”.
 

A corredo il catalogo edito da Polistampa per approfondire temi che credo aver incuriosito.
Fino al 31 gennaio 2009
Orario 10-17 chiuso lunedì, Natale e Capodanno

www.medusamitomedici.it
  
Data recensione: 25/12/2008
Testata Giornalistica: Arte e Arti
Autore: Katty Colzi