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Un esorcismo contro l’orrore, la paura e la morte. Da sempre il mito di Medusa, terrifica immagine – ora donna, o uomo o mostro – dalle chiome groviglio di vipere e dallo sguardo pietrificante, accompagna popoli e civiltà

Un esorcismo contro l’orrore, la paura e la morte. Da sempre il mito di Medusa, terrifica immagine – ora donna, o uomo o mostro – dalle chiome groviglio di vipere e dallo sguardo pietrificante, accompagna popoli e civiltà. Medusa, tra orrore e grazia, mostro ripugnate eppure ammaliante, è il tema scelto quest’anno nella rassegna alle Reali Poste degli Uffizi, per «I mai visti». Sempre meno mai visti, ovvero opere custodite nei depositi della Galleria degli Uffizi, secondo la nuova formula di «percorso tematico intorno ad una o due opere provenienti dai depositi» come spiega il direttore Antonio Natali, Medusa, il mito, l’antico e i Medici ruota intorno alla fama e alla fortuna che questa creatura mitica esercitò fin dall’antichità. Dalla scodella ellenistica della Tazza Farnese, ad una tavola perduta di Gorgone dipinta da Leonardo, fino al Perseo di Cellini e allo scudo di Caravaggio, i Medici possedettero molte opere d’arte legate a questa immagine eletta a simbolo del potere principesco. Un’immagine rinnovata in rapporto a quella antica, alle cui declinazioni è dedicata la rassegna offerta come dono di Natale alla città dagli Amici degli Uffizi, dall’Ente Cassa di Risparmio (finanziato con 150 mila euro) e dalla soprintendenza del Polo museale fiorentino. Opera sconosciuta, che fa da fulcro alla rassegna che ospita ceramiche, medaglie, testimonianze scultoree, grafiche e letterarie sull’iconografia della Medusa, è un dipinto fiammingo seicentesco che, spiega la curatrice Valentina Conticelli «per circa un secolo, fino alla fine del XVIII secolo, ebbe grande celebrità, fortuna letteraria con Stendhal e Percey Bysshe Shelley, perché reputato, sulla scia de Le Vite di Vasari, copia di un dipinto perduto di Leonardo». Una falsa attribuzione sfatata che, complice il mutare del gusto, ha poi visto il dipinto con la terrifica testa, relegato nei depositi. In mostra, 40 opere provenienti dai vari musei del Polo che raccontano e documentano il mito e la sua altalenante interpretazione tra potenza benefica e malefica, allestite da Contemporanea Progetti in una suggestiva galleria nera, su cui si affacciano, come apparizioni quasi divinatorie, le finestre di luce di dipinti, sculture e immagini in video. Corredata di catalogo Polistampa, la mostra è a ingresso libero. Nei pomeriggi del 27 dicembre, 3 e 6 gennaio (dalle 14.15) le guide dell’associazione Mercurio terranno delle visite guidate (prenotazioni 055-218413). E è grazie ai proventi delle passate rassegne de «I mai visti» esportate in Usa e Spagna che, annuncia il direttore Natali, sono stati acquistati i distanziatori per il pubblico che nei prossimi giorni saranno collocati attorno alle statue lungo i corridoi degli Uffizi: 350 pilastrini in ferro e i 1.500 metri di cordone. Reali Poste, piazzale Uffizi Da oggi al 31/1 (10-17) ingresso libero, chiusa lunedì, Natale, Capodanno; 055/213560
Data recensione: 16/12/2008
Testata Giornalistica: La Repubblica
Autore: Mara Amorevoli