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Le leggende sono dure a morire. Così come l’aura di successo (alias “voglia di crederci”) che le circonda. Ecco allora che, nonostante da più di cento anni si sappia che un dipinto – la Testa di Medusa custodita nel deposito

Le leggende sono dure a morire. Così come l’aura di successo (alias “voglia di crederci”) che le circonda. Ecco allora che, nonostante da più di cento anni si sappia che un dipinto – la Testa di Medusa custodita nel deposito degli Uffizi – non sia attribuibile a Leonardo da Vinci, ma di origine fiamminga, questa sarà comunque protagonista assoluta di una mostra pressoché monografica. È il “nuovo corso” de «I mai visti», la mostra di Natale che dal 2001 si tiene alle Reali Poste degli Uffizi, sotto l’egida della Soprintendenza speciale al Polo Museale Fiorentino, l’associazione Amici degli Uffizi e l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Come anticipato qualche tempo fa, l’edizione 2008 de «I mai visti» - dal titolo Medusa. Il mito, l’antico e i Medici – non sarà, quindi, una mostra antologica e neanche un’esposizione a tema; no, stavolta tutto ruoterà intorno a una o poche opere provenienti, come sempre, dal deposito della “madre” di tutte le gallerie d’Italia: gli Uffizi. La scelta , come detto, stavolta arriva da lontano ed è caduta sull’affascinante dipinto della prima metà del XXV secolo, probabilmente opera di un pittore fiammingo, che entrò nella Guardaroba Generale medicea alla vigilia di Ferragosto 1668, come dono che Hyppolyte de Vicq, di Bruges, fece all’allora granduca Ferdinando II de’ Medici. Circa cento anni dopo, la Testa di Medusa venne attribuita a Leonardo da Vinci perché Giorgio Vasari aveva ricordato un dipinto simile tra le opere del “Genio” che arricchiva la collezione di Cosimo I. Bisogna arrivare al 1905-1908 quando Ricci svelò il mistero affiancando il dipinto a un documento che probabilmente lo accompagnò quando entrò a far parte della Guardaroba, mentre un altro studioso, Bodart, appena una trentina di anni fa retrodatò addirittura al 1666 la “comparizione” del dipinto a Firenze. Dispute di storici dell’arte a parte, l’affascinante Testa di Medusa, mozzata, in avanzato stato di decomposizione e circondata di rettili aggrovigliati e anfibi non proprio piacevoli a vedersi, sarà la star de «I mai visti» 2008; la mostra sarà presentata ufficialmente lunedì, aprirà al pubblico martedì e resterà visibile fino al 31 gennaio con ingresso gratuito tutti i giorni dalle 10 alle 17 (lunedì, Natale e Capodanno esclusi). Più che una mostra – nel senso consueto del termine – si tratterà di uno stimolo, di un’idea, di un invito a interessarsi a uno dei temi che appassionò la dinastia dei Medici in quanto committenti, cioè la mitica Gorgone. Infatti non mancherà, per esempio, l’invito a recarsi in Galleria per ammirare la Medusa di Caravaggio, dotata di ben altro fascino e di ben altra fama, e proprio per questo inamovibile dalla sua collocazione al piano nobile degli Uffizi. Da segnalare che la genesi della mostra ha vissuto varie fasi: questa doveva tenersi un anno fa (avendo come titolo Medusa. Dal Mito alla manipolazione genetica) ma per cause di forza maggiore fu traslata al 2008. Nel frattempo ha cambiato nome (sono comparsi “l’antico e i Medici” mentre è scomparsa la manipolazione genetica) così come per la prima volta il catalogo che l’accompagnerà non sarà edito da Giunti ma da Polistampa. Curata dal direttore degli Uffizi, Antonio Natali, e da Valentina Conticelli, la mostra che il visitatore si troverà di fronte alle Reali Poste, comprenderà anche altre opere (di natura artistica, archeologica, grafica, orafa, glittica, pittorica, numismatica e di corredo militare) che sottolineeranno la fortuna di questo soggetto mitologico in relazione al collezionismo mediceo. Per la prima volta gli architetti di Contemporanea Progetti proporranno un allestimento innovativo, dove il fascino e il mistero della figura mitica si coniugheranno attraverso suggestive videoproiezioni. Infine un pieghevole progettato per i bambini di varie età recante giochi educativi, metterà in condizione anche i più piccoli di comprendere meglio Medusa e i. suo mondo leggendario.
Data recensione: 11/12/2008
Testata Giornalistica: Il Giornale della Toscana
Autore: Marco Ferri