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Oltre 740 donne gli inviarono 1700 fra lettere e messaggi. E l’era degli sms era ancora ben lontana. Jean Charles Léonard Simonde de Sismondi (1773-1842), il famoso economista, storico e letterato di Ginevra, appare sotto

Oltre 740 donne gli inviarono 1700 fra lettere e messaggi. E l’era degli sms era ancora ben lontana. Jean Charles Léonard Simonde de Sismondi (1773-1842), il famoso economista, storico e letterato di Ginevra, appare sotto una luce diversa e decisamente interessante nel carteggio raccolto nel Fondo conservato a Pescia, dove ha sede l’Associazione di Studi Sismondiani. Proprio questa ha pubblicato «Cher Sis. Scritture femminili nella corrispondenza di Sismondi». Il volume di 462 pagine, firmato da Maria Pia Casalena e Francesca Sofia, è edito con la consueta maestria da Edizioni Polistampa di Firenze (settembre 2008). Il fondo Sismondi dell’Archivio di Stato di Pescia ha origine dalla donazione di una nipote di Enrichetta Forti. Sara, sorella dello studioso, aveva infatti sposato nel 1798 il pesciatino Anton Cosimo Forti. Fra le lettere si trovano quelle scritte da donne di primo piano di quell’epoca di vasti fermenti letterari e politici, come Germaine de Staël. E la scelta delle autrici si concentra su 12 personalità assai significative per i loro rapporti epistolari con il ginevrino: Mary Cornwallis, la contessa d’Albany, Madame de Berenger, Madame de Dolomieu, Marie «Miny» de Lasteyrie, la principessa Jablonowska, Madame Victorine de Sainte-Aulaire, Anastasie de Klustine de Circourt, Caroline Cornwallis, Bianca Milesi, Francesca Monreali Menotti (vedova del patriota Ciro Menotti), Victorine, Eulalie e Paule de Sainte- Aulaire. Un ulteriore capitolo è dedicato al carteggio con le sorelle Garnett. «Le dodici voci femminili selezionate— scrive Casalena—appaiono fra le più significative per quantità e/o qualità della corrispondenza. Figure di diversa nazionalità, di diverse generazioni ed estrazioni sociali, ciascuna impresse al rapporto con Sismondi curvature peculiari, che si riversarono in una specifica retorica epistolare ». Nessuno si aspetti però particolari osé. «Tutte — precisa Casalena — furono per Sismondi delle amiche: nessuna si addentrò in rapporti d’altro tipo, o almeno non fu questo il movente delle comunicazioni». Legami intellettuali quindi, ricchi di riflessioni e considerazioni di grande umanità e acume culturale. Ma al di là dei risvolti più intimi, le lettere — spiega Casalena — danno «preziosi chiavi di lettura dei rapporti di Sismondi coi molteplici réseaux di cui era entrato a far parte nei soggiorni parigini, dimostrando come l’impegno politico del liberale cosmopolita sottintendesse un’intensa e continua partecipazione emotiva, che oltrepassava la breve durata degli eventi e le appartenenze di partito»
Data recensione: 04/01/2009
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Marco A. Innocenti