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Dal 1997 opera a Pescia l’Associazione di Studi Sismondiani per la promozione e la divulgazione delle opere e del pensiero di Jean-Charles Léonard Simonde de Sismondi (1776-1842). Questi fu un

Firenze - Dal 1997 opera a Pescia l’Associazione di Studi Sismondiani per la promozione e la divulgazione delle opere e del pensiero di Jean-Charles Léonard Simonde de Sismondi (1776-1842). Questi fu un rappresentante esemplare del suo tempo, in quanto storico del medioevo italiano, delle letterature meridionali, della nazione francese e dell’economia politica. «Sismondiana» è il nome della collana edita per i tipi di Polistampa e curata da Francesca Sofia, responsabile scientifico dell’Associazione di Studi Sismondiani fondata a Pescia, luogo d’elezione dell’economista ginevrino, da oltre un decennio. Da oggi è disponibile in libreria il secondo titolo della collana: "Cher Sis". Scritture femminili nella corrispondenza di Sismondi (ed. Polistampa, pp. 472, euro 28) di Maria Pia Casalena e Francesca Sofia. Fin dalla pubblicazione dei Fragments de son Journal et Correspondance, avvenuta a Ginevra nel 1857, l’originalità della figura di Sismondi, la sua proverbiale «bontà d’animo» come la sua incomparabile sensibilità, venivano evidenziate attraverso i carteggi intrattenuti con le donne. Se nel 1857 le figure femminili erano l’occasione per far parlare Sismondi, Maria Pia Casalena e Francesca Sofia capovolgono la prospettiva, portando in primo piano l’universo emotivo e intellettuale di alcune tra le più intime epistolières di Sismondi. Presentate nella forma di regesti, nel volume sono raccolte alcune delle lettere che hanno nutrito la corrispondenza di Sismondi con le sue amiche: la contessa d’Albany, Mme de Bérenger, la marchesa de Dolomieu, Miny de Lasteyrie, la principessa Jab?onowska, Bianca Milesi, la contessa de Circourt, le sorelle Garnett, Mary e Caroline Cornwallis, Francesca Menotti, la contessa de Saint-Aulaire e le sue tre figlie (Victorine, Eulalie e Paule). Sono tutte donne appartenenti a generazioni diverse, inserite in milieux culturali assai distanti, ma tutte capaci di dialogare con Sismondi, offrendogli la possibilità di realizzare un lato particolare della sua sensibilità e del suo profilo intellettuale. Ricollocando le voci femminili in una posizione più equilibrata, reintroducendo quel carattere di reciprocità che fu loro proprio (reso in parte possibile con la pubblicazione integrale di ventinove lettere inedite del ginevrino), si dischiudono ulteriori aspetti dello storico delle Républiques italiennes, che le ricostruzioni biografiche «classiche» potevano al più ipotizzare o accennare come aspetti marginali. Nel contempo, viene illuminata la vicenda delle donne che ne furono coinvolte, le pieghe meno lineari del loro rapporto con il passato e con il presente, colla memoria e con i contemporanei, con la società, la politica, la cultura.
Data recensione: 10/11/2008
Testata Giornalistica: Artèpress
Autore: Irene Gherardotti