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Tra film di culto, urla verso lo schermo, fumo e vespini in sala, il cinema Universale è stato un luogo unico per

Tra film di culto, urla verso lo schermo, fumo e vespini in sala, il cinema Universale è stato un luogo unico per
la Firenze degli anni 70 e 80. I film diventavano una partitura su cui improvvisare collettivamente, interagendo con mille battute in cui si rispecchiavano sogni e ambizioni di diverse generazioni sedute sulle stesse poltroncine di legno. Non un’improvvisazione jazz: piuttosto un’atmosfera psichedelica (per alcuni punk) indotta dal libero consumo in sala di alcol e hashish.
Il documentario Cinema Universale d’essai, che sarà presentato in anteprima nazionale al Teatro Verdi di Firenze mercoledì 12 novembre nel corso dell’edizione 2008 del Festival dei Popoli, racconta il viaggio in una storia del cinema molto particolare che per almeno tre decenni ha caratterizzato l’identità di una città: dal cinema di quartiere degli anni 60, alla contestazione politica intorno al ‘77 che intonava cori e slogan su “sacco e vanzetti” o “fragole e sangue”, fino ai film culto degli anni 80 equamente divisi tra calcio, droga e musica, con piccioni liberati in sala durante Birdy e una vespa che sfrecciava sotto lo schermo nel corso della proiezione di Easy Rider.
Data recensione: 07/11/2008
Testata Giornalistica: Cinema.it
Autore: ––